La legge 24/1973 sul diritto allo studio non prevede alcun tetto di reddito per usufruire dell’esenzione per i trasporti da parte degli studenti, perché la ratio è quella di garantire a tutte e tutti il diritto allo studio, eppure il governo regionale, con delibera di giunta 58/2020, ha introdotto non solo per l’anno che sta per iniziare, ma addirittura in modo retroattivo per l’anno precedente il tetto massimo di € 10.632,00 ISEE, escludendo tantissimi studenti. Una mossa che non è piaciuta al deputato dei Cento Passi, Claudio Fava: “La scelta del governo regionale sui rimborsi per le spese di trasporto degli studenti è inaccettabile e incomprensibile. Abbassare la soglia di reddito per accedere ai benefici significa colpire il diritto allo studio e scaricare sui comuni spese essenziali, addirittura operando una scelta retroattiva che si abbatterà su enti locali già al collasso. Ancora più grave la situazione che si verrà a creare per le famiglie degli studenti delle isole minori che non hanno alternativa all’utilizzo del mezzo collettivo per raggiungere le scuole. Assistiamo attoniti a misure che non hanno una logica se non quella di raschiare il fondo del barile della spesa pubblica mentre risorse economiche imponenti si sprecano in iniziative che non garantiscono nessun ritorno economico alla Sicilia ma solo un premio a questo o quel deputato di una maggioranza raccogliticcia. Chiediamo che il governo Musumeci ritorni rapidamente sui propri passi, ritirando le disposizioni emanate e rimpinguando i capitoli di spesa per garantire un reale ed effettivo diritto allo studio”. Fava presenterà un’interrogazione sulla vicenda.