Alessandro De Angelis per HuffPost

Un nuovo reato per gli scafisti
Ma a Cutro la Meloni fa flop

La fotografia dell’arrivo è già quella di una rottura “sentimentale” con un’emotività profonda del paese: il governo che atterra quando una parte delle bare decolla per Bologna, che poi raggiunge una città militarizzata senza passare per il Palasport di Crotone, dove ci sono le altre bare, che non incontra i familiari delle vittime e le comunità locali, ma si limita a una corona di fiori sotto un’algida targa. È la sequenza di una separatezza dall’umanità, resa icastica dai peluche simbolo dei bambini morti lanciati sulle macchine di un potere percepito come altro da sé. Continua sull'Huffington Post

Mattarella riporta lo Stato
a Crotone dopo il naufragio

Facciamola breve, perché ci sono dei momenti in cui le parole sono pressoché superflue di fronte all’eloquenza dell’immagine. L’immagine di Sergio Mattarella, nel Palasport di Crotone dove sono allineate le 67 bare dei migranti inghiottiti dal mare e dalla colpa degli uomini. In un profondo, quanto denso silenzio. Silenzio che sussurra ai morti scusateci, per le omissioni, i ritardi, la durezza della coscienza di fronte alla dignità umana. Silenzio che urla dolore e amarezza. Silenzio che accoglie, in una profonda condivisone, quel dolore della popolazione attorno che invoca “giustizia”. Continua sull'Huffington Post

C’è un problema Piantedosi
nel problema dei migranti

Deve essere il portato di uno stato confusionale il cortocircuito logico e semantico per cui Matteo Piantedosi, dopo aver spiegato che “la disperazione non giustifica viaggi che mettono in pericolo i figli” – dichiarazione di rara inconsapevolezza se parametrata al ruolo ricoperto – per mettere una toppa prova a spiegare in commissione che voleva intendere “fermatevi, verremo noi a prendervi”. E francamente non si comprende neanche in questo caso cosa voglia dire, se non, alla fine della storia, che ha poca dimestichezza nel maneggiare la disperazione umana e, ancor di più, il tema migratorio, diventato il buco nero del governo sovranista. Continua su Huffington Post

Meloni fatica, ma l’opposizione
le regalerà Lazio e Lombardia

Giorgia Meloni ha davvero un problema al giorno, e il bello peraltro è che non lo risolve, preferendo retromarce (l’ultima sulla giustizia) e rinvii, come nella tradizione del miglior Giuseppe Conte che, sui balneari, non avrebbe saputo fare di meglio: proroga di quattro mesi e nomina di un gruppo di lavoro. Se però c’è elemento sui cui può contare è la fedele e granitica complicità dell’opposizione, senza neanche aver bisogno di commissariarla come, invece, le tocca fare con Fabio Rampelli. Questione evidentemente di massima urgenza, essendosene occupata da Algeri, nel pieno di una visita di Stato. Continua sull'Huffington Post

Il primo sciopero contro Meloni
lo fanno i benzinai, non la Cgil

La prima parte della storia è che lo sciopero dei benzinai è confermato, nonostante i tentativi di disinnescarlo. Il primo, a neanche cento giorni dalla nascita del governo Meloni, quando solitamente la notizia è la luna di miele dei neo-arrivati, confermata dall’impulso e dall’entusiasmo dei primi atti e provvedimenti. E invece la protesta, che rompe il clima di sonnacchioso indecisionismo tra promesse e dure repliche del principio di realtà, è resa più fragorosa perché parte proprio dall’“interno” del blocco sociale che regge il governo. Rivelatrice della prime, non banali contraddizioni e dei primi focolai di insoddisfazioni. Con il rischio di un effetto a catena, venuto meno il tabù della rottura verso un governo percepito da queste categorie come una bandiera: prima i benzinai, poi gli autotrasportatori, poi i tassisti. Continua..

Sono Giorgia e metto toppe
A Palazzo Chigi manca una regia

Alla fine – e ci risiamo - è costretta a parlare lei, per mettere la più classica delle toppe, dopo l’improvvida replica di Giovanbattista Fazzolari a Bankitalia, rozzo mix di cultura anti-establishment e complottismo vittimista in nome del popolo sulle perfide trame delle banche e sulla cosiddetta “moneta privata” (che ancora non si capisce cosa sia), e l’altrettanto rozza dichiarazione distensiva su Bankitalia da parte dello stesso in mattinata, accompagnata da un po’ di propaganda da comizi di periferia sulla sinistra “hasta Visa siempre”. Le parole pronunciate da Giorgia Meloni al termine del vertice di Tirana (“La notizia è che sulle grandi voci di questa manovra non ci sono critiche sostanziali da parte di Bankitalia”) rivelano certo la volontà di chiudere il caso, e, con essa, la consapevolezza di quanto..

Così Conte e Calenda giocano
sulla pelle di Pd e Forza Italia

Certo, fa effetto ascoltare le parole pronunciate da Carlo Calenda, dopo il suo incontro a palazzo Chigi con Giorgia Meloni. Sentite qua: “Se Forza Italia, invece di sabotare Meloni contribuisse a fare la manovra, e se l’opposizione invece di andare in piazza presentasse dei provvedimenti migliorativi questo sarebbe un Paese normale”. Dunque Calenda, che è all’opposizione, sulla base di un discutibile assunto che la manovra sia migliorabile, e cioè che Giorgia Meloni sia disponibile a cambiarla su punti fondamentali (intenzione di cui, al momento, non v’è traccia) non solo critica la postura delle altre opposizioni più del governo – va bene: l’esigenza di distinguersi – ma addirittura si preoccupa dell’indisciplina di un pezzo della maggioranza, bacchettandola. Come cioè se stesse in maggioranza e si sentisse in dovere di ricondurre all’ordine..

Dopo La Russa arriva Fontana
La svolta a destra, quella vera

E dunque: al Senato Ignazio La Russa: (all’anagrafe Ignazio Maria Benito), non proprio l’incarnazione dei migliori valori repubblicani, l’antifascismo, la Costituzione, eccetera. E uno. Alla Camera: Lorenzo Fontana, un Kyrilian-putiniano, contro le nozze gay, l’aborto, l’eutanasia, la società multiculturale, padrino del famoso convegno di Verona del 2019, quello con le foto dei feti esibite sui manifesti; e mai pentito estimatore dell’autocrate russo, indossatore di magliette contro le sanzioni, grande artefice dell’ingresso della Lega nel gruppo lepenista in Europa. E anche lui ha qualche problema con 25 aprile, la festa del riscatto morale degli italiani. Anzi, ne ha proprio il rifiuto perché una volta si esibì, in quel giorno, nel festeggiamento della “non Resistenza”. Dimentico che le pagliacciate sono possibili perché qualcuno ha riconquistato la libertà per consentirle, così come per..

Gerenza

Buttanissima Sicilia quotidiano online è una testata regolarmente registrata. Registro generale n. 223.
Registro della Stampa n.5 del 24/01/2018 presso il Tribunale di Palermo

Editore: Salt & Pepper S.r.l. Tel +39 091 7302626 P.IVA: 05126120822

Direttore responsabile Giuseppe Sottile

Change privacy settings

Contatti

+39 091 7302626
www.buttanissima.it
Via Francesco Scaduto, 2/D – Palermo
Questo sito è associato alla
badge_FED