Calogero Pumilia

La politica siciliana:
un’opera buffa
di scadente qualità

E' sempre più divertente e in parte anche deviante ciò che da qualche tempo accade nella vita politica siciliana, o meglio, in quel recinto di un mondo chiuso, lontano, autoreferenziale che raramente incrocia quello dei comuni mortali. Se non esistessero problemi veri e gravi, vi si potrebbe assistere come ad un’opera buffa di scadente qualità. Cosa può avere spinto l’assessore Lagalla a partecipare al convegno di quella trentina di no-vax che hanno potuto inopinatamente ritrovarsi all’interno del Palazzo dei Normanni? Cosa avrà detto a questi invasati che, senza pudore e buon senso, paragonano la campagna vaccinale allo sterminio degli ebrei ad Auschwitz, che si propongono di bloccare l’attività della giunta di Governo e in particolare quella dell’assessore alla Sanità per la lotta al Covid? Quanti di questi scappati di casa..

Micciché: uno stratega coi baffi che detesta i sovranismi

Può darsi non sia un gran merito. Eppure Gianfranco Miccichè sta svolgendo un ruolo importante in questa legislatura. La fa da protagonista. Certo, non occorrono grandi doti in una realtà politicamente e culturalmente povera come quella siciliana per emergere. Ma, al netto della facilità del confronto, il presidente dell’Assemblea ha messo in campo la sua lunga esperienza mischiata, come è consueto per lui, con le bizzarrie del carattere, con i frequenti scarti umorali, agendo peraltro lungo una linea non sempre chiara e coerente. Più volte è apparso come il contraltare di Musumeci ed ha avuto con lui frequenti ed aspri scontri. Ma di fatto lo ha sostenuto, attutendo il permanente nervosismo di pezzi della maggioranza e tenendoli dentro il recinto del centro destra. Per quanto ondivago, su una cosa Miccichè..

Il Reddito? Nel deserto ogni goccia d’acqua leva sete

Qualche tempo addietro Salvini, Conte e Di Maio, acconciati da uomini-sandwich, comunicarono al popolo italiano l’approvazione del reddito di cittadinanza. Conte e Di Maio, poi, con uno stuolo di felici, esultanti grillini, dal balcone di Palazzo Chigi annunciarono il miracolo: la povertà era stata sconfitta. Ti dò un aiuto temporaneo mentre tu cerchi un lavoro, accompagnato dai navigator, figure improbabili e indefinite alle quali tuttavia è stato dato un nome inglese che suona bene. In poco tempo si scoprì che una parte dell’obiettivo era stata mancata e che la legge serviva ad alleviare i problemi dei disoccupati ma non li aiutava per niente nella ricerca dell’occupazione. Essa è risultata improvvisata e piena di storture, che consentono e perfino suggeriscono abusi, e a volte incentiva a tenere saldo il fondo schiena..

Cuffaro & Crisafulli:
due antichi reperti
non più commerciabili

Totò Cuffaro e Mirello Crisafulli, sfruculiati dal nostro direttore, hanno dato prova di essere rimasti due personaggi di peso. Hanno ancora qualcosa da dire, come è normale per persone intelligenti e con una lunga storia alle spalle. Dubito abbiano ancora qualcosa da fare. Non sono sicuro che l’entusiasmo e la tenacia di Cuffaro riescano a rianimare la Democrazia cristiana. Egli può semmai contribuire a riprendere il filo del racconto di una vicenda che i nostri errori, quelli di noi democristiani, hanno segnato e la capacità di dannarne la memoria di quelli che ci vinsero e prima di poter alzare lo stendardo se lo videro strappare di mano dalla destra, hanno riscritto, spesso deturpandola. Non sono per niente certo che la passione e l’efficacia delle battaglie di Crisafulli per il suo..

Le pecche dello Stato
e quelle della Regione
nella lotta agli incendi

Se non ci fosse stato ma purtroppo continua ad esserci Lucifero, quello che porta il caldo torrido, ovviamente causato dal surriscaldamento globale, gli incendi che stanno devastando la Sicilia, il Sud d’Italia e molta parte dei paesi del Mediterraneo, sarebbero stati meno estesi e frequenti. Se non esistessero, sotto falsa specie umana, stupidi delinquenti che, magari sulla spinta di interessi criminali, appiccano il fuoco ai boschi, ai pascoli e ai terreni coltivati, sfiorando e talora investendo centri abitati, non si sarebbero dovuti contare enormi danni per la devastazione del territorio. Messer de La Palisse non avrebbe potuto essere più chiaro e ovvio di così. Infatti, detto in questo modo, il problema verrebbe liquidato come un evento naturale, magari eccessivo, che tale non è perché largamente favorito dai comportamenti umani, dalla..

La buona politica
al Cretto di Burri
con le Orestiadi

Non scriverò di politica, o di ciò che passa per politica ed è, invece, un insieme di modesti giochi di palazzo che non sfiorano neppure lontanamente la “polis”, i suoi problemi, i suoi valori, gli interessi dei suoi cittadini. Voglio raccontare brevemente ed in forma cronachistica gli ultimi eventi culturali dei quali sono stato artefice. Pochi giorni fa, al Cretto di Burri, si è conclusa la quarantesima edizione del festival teatrale delle Orestiadi. Una manifestazione che dura da così tanto tempo ha un duplice significato. È basata su presupposti così solidi da resistere all’usura degli anni. Rimane così valida l’intuizione di Ludovico Corrao, che ha legato la città di fondazione all’arte contemporanea e al teatro. Ed è stata efficace l’azione successiva che, dopo la sua morte che risale ormai a..

Le istituzioni come botteghe. Nell’indifferenza di tutti

Quella di un deputato regionale che, con senatrice annessa, fa il salto della quaglia e approda alla Lega di Salvini, non è una notizia. Fatti di questa natura ce ne sono stati tanti e altri personaggi fremono davanti all’asticella, pronti a spiccare il volo con una agilità da fare invidia al nostro Tamberi, quello che ha vinto la medaglia d’oro a Tokyo. Ridotta all’osso, la vicenda è questa: uno che possiede alcune migliaia di voti, li ha ricollocati al borsino del potere regionale, spostandoli da un settore merceologico all’altro, sulla spinta di un prevedibile migliore rendimento. Il rapporto di dare e avere è ben definito: io ti porto il mio patrimonio, con il quale accresci il tuo potere e vedi all’orizzonte la possibilità di fare della Sicilia una colonia della Padania,..

Guasti antichi e superficialità. E i vaccini rimasero al palo

Quando in paese la bisnonna ‘Ntunina vide la prima automobile, stupita e impaurita giurò che non vi sarebbe mai salita perché quella era “opera di ‘ntantazione”. E a lei il demonio non la dava a bere. Quando lu zu’ Turi, un bravo scalpellino, entrò al circolo dei mastri e sentì una voce che proveniva da un mobile appena acquistato, iniziò a guardare il grosso aggeggio, girandogli intorno per scoprire chi vi fosse nascosto. “Non può parlare sulu. C’è qualcuno ammucciatu: a mmia pi mmi… un mi ci piglia nuddu!”. La bisnonna era del 1854 e dello stesso periodo era lu zu’ Turi. Nessuno dei due sapeva dell’esistenza di Karl Benz e di Guglielmo Marconi. Posti di fronte a importanti prodotti della tecnologia, istintivamente erano portati a rifiutare la modernità che..

Sinistra, la lezione degli Stati generali: fuori c’è un mondo

Per i giovani che hanno partecipato alla riunione degli Stati Generali della sinistra, avvenuta ai cantieri culturali della Zisa di Palermo, sarà stata una bella occasione poter dire al segretario regionale dei democratici che non accettano si parli di loro, ma vogliono poter parlare loro. Parlare con la loro sensibilità, dei loro problemi, delle loro speranze, delle loro proposte per costruire il futuro. Il segretario non sarà stato meno stupito nel constatare che c’è vita fuori dal piccolo recinto all’interno del quale i democratici, attori e spettatori insieme, recitano le stanche liturgie di una forza minoritaria, spesso irrilevante, qualche volta catacombale. Ora c’è da vedere se le sedi di partito, quelle poche che ci sono, saranno aperte ai giovani, se le cariche diverranno contendibili per il necessario ricambio, se avranno..

Il successore di Orlando
ha il destino segnato:
verrà dimenticato

C’è folla sotto il balcone di Palazzo delle Aquile. Molti resteranno lì a lungo, in attesa delle piume di Orlando. Tra quelli che presidiano la piazza della Vergogna non si riesce ad indovinare ancora chi sarà Agramante. Nessuno di loro, tuttavia, può avere “il giovanil furore” del re dei Mori. Sono tutti attempatelli, per lo più reduci di antiche tenzoni, hanno una lunga permanenza nel campo della politica. Cercano una nuova occasione, non avendo dato prove brillanti in quelle precedenti. Esprimono la loro indignazione per le bare insepolte, per la munnizza nelle strade e per altre inadempienze dell’amministrazione comunale. E fanno bene. Lo sdegno è legittimo e fondato. C’è una sua evidente caduta e il carisma di Orlando, la sua straordinaria capacità di sintonizzarsi con gli umori della città, si..

Gerenza

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