Costantino Muscarà

La disperazione di Musumeci in un sondaggio col trucco

A volte le parole sono importanti. Ma è il modo in cui le assembli che fa la differenza. L’ultima cartuccia con cui Nello Musumeci, venerdì pomeriggio, si è presentato in casa della Meloni, all’assemblea programmatica di Fratelli d’Italia (in corso a Milano), era un sondaggio realizzato da Youtrend, rilanciato da alcune agenzie di stampa e, sui social, da Ignazio La Russa. Da cui si evince che, nella coalizione di centrodestra, il governatore uscente sarebbe il candidato ‘preferito’ per il 72% degli intervistati. Che mettono al secondo posto un laconico “non so” con il 17%. E al terzo Stancanelli col 4. Il campione è costituito da 807 persone residenti in Sicilia, intervistate fra il 19 e il 21 aprile. C’è un’altra parte di questo sondaggio persino più equivoca. Alla domanda “Secondo lei,..

Scoma e Germanà. Ecco la storia di due gemelli perdenti

Francesco Scoma e Nino Germanà sono due facce della stessa medaglia. Due parlamentari della Repubblica che nel corso dell’ultima legislatura hanno lasciato la casa madre – Forza Italia – per finire alla Lega, ma entrambi incapaci di valorizzare la dote ereditata (dai padri) e un bacino elettorale assai generoso (in passato). Scoma e Germanà sono stati prima illusi poi “risucchiati”. Hanno infranto il sogno di una vita in dinamiche più grandi di loro, che hanno finito per travolgerli. Partiamo da Ciccio Scoma: già vicesindaco di Palermo ai tempi di Diego Cammarata, negli ultimi tempi è stato protagonista di un triplo carpiato: da Forza Italia, abbandonata per alcune incomprensioni con il commissario Gianfranco Micciché (che non si sentì di promettergli la poltrona da sindaco di Palermo con tanto anticipo), a Italia Viva, il..

L’impero della fuffa. S’avanza l’ipotesi di elezioni anticipate

L’impero della fuffa nasce da un’intervista di Ignazio La Russa a Repubblica e si propaga. “Ci sta pensando”. Il soggetto è Nello Musumeci. Il pensiero? Dimettersi e mandare tutti a casa. Il presidente della Regione è talmente posseduto dal demone della sua ricandidatura che sarebbe pronto a sbaraccare tutto per accelerare il ritorno al voto. Un tentativo per mettere gli alleati – che non lo vogliono – con le spalle al muro. E, in parte, per togliere un po’ di tempo anche al centrosinistra, che si avvicina comodamente verso le primarie di inizio luglio. Ma è più la prima, per la verità. La sbronza del Vinitaly, da intendere in senso lato, è stato un ulteriore elemento di chiarezza nel centrodestra. Ci sono (almeno) due anime, e questo non sembrano disposte..

Ma il Giro di Sicilia serve solo alla politica dei taglianastri

Ogni anno lo stesso refrain: “Grazie a queste manifestazioni valorizziamo ulteriormente piccoli e grandi centri della Sicilia, facendo apprezzare la nostra regione in tutto il mondo. Continuiamo, anche attraverso eventi internazionali come questo, a promuovere le bellezze storiche, architettoniche e paesaggistiche di questa terra, ricca di “tesori” racchiusi tra mare e aree interne, per dare impulso all’economia turistica e al suo indotto”. Le parole di Nello Musumeci alla vigilia del Giro di Sicilia - giunto alla quarta edizione consecutiva dopo quarant’anni di stop, 662 km per 10 mila metri di dislivello (con arrivo finale sull’Etna) - sembrano confermare la bontà dell’iniziativa, figlia di un accordo (assai costoso) fra la Regione Siciliana e il gruppo Rcs Sport di Urbano Cairo. Ma i milioni messi in campo dal governo regionale, con in testa l’assessore Manlio Messina, rischiano..

Il tempo sospeso dell’Ars: scattano le vacanze di Pasqua

“La seduta è convocata per martedì prossimo. Porgo a voi tutti un augurio di buona Pasqua”. Così la presidente (supplente) dell’Assemblea regionale, Angela Foti (nella foto), ha congedato i pochi deputati accorsi a Sala d’Ercole. Per una giornata di lavoro resa infruttuosa dall’assenza di alcuni membri del governo, ma soprattutto dalla carenza di norme da approvare. Alla trattazione (rinviata) di una legge voto da proporre al parlamento nazionale, è seguito qualche intervento sull’ordine dei lavori, fino alla critica di Nello Dipasquale, deputato del Pd, per non aver ancora visionato una bozza di Finanziaria “a 18 giorni dalla fine dell’esercizio provvisorio”. L’Assemblea resta paralizzata. L’attività dei deputati sospesa. Per almeno tre ordini di ragioni. Senza contare che Musumeci, Micciché e alcuni assessori sono in giro per l’Italia (prima alla Bit e..

Di Iene e di Sardine. La politica ha solo fame di spettacolo

Sembra che l’unico passaporto per fare politica sia diventato lo showbiz. Se vuoi sbarcare in parlamento non ti chiedono che formazione hai avuto o che università hai frequentato. Tanto meno di sfogliare il curriculum per capire di cosa sei capace. No. Basta aver fatto la Iena. O un film. O entrambi. Come accaduto a Ismaele La Vardera, che nel 2017 si fece beffe di politici e partiti, tramutando la sua candidatura a sindaco di Palermo - dove prese poco più del 2% - in un’imperiosa sceneggiatura da cinema, per la verità senza grossi colpi a effetto (al netto del boss che arrivò ad offrirgli 300 voti a 30 euro l’uno). ‘Il sindaco, italian politics for dummies’ si è trasformato in uno sputtanamento complessivo nei confronti della malapolitica, impegnata da sempre..

Solo avanspettacolo. ‘A mossa di Orlando non salva i teatri

La mossa di destinare 2,9 milioni al Teatro Biondo e al Teatro Massimo, allo scopo di salvarli da un fallimento certo, è solo una mossa, appunto. Da avanspettacolo. La carta della disperazione per dire di aver fatto qualcosa, magari conquistando qualche applauso della claque o di chi crede davvero che Palermo è culturalmente risorta sotto la guida del suo professore. Ma Orlando sa bene che i suoi propositi, buoni e furbi al contempo, sbattono su uno scoglio: il Consiglio comunale. Quel luogo dove ha aleggiato a lungo lo spettro della sfiducia e dove il sindaco, ormai da mesi, non gode della maggioranza né di uno straccio di considerazione. Perché una parte dei tre milioni destinati ai teatri, la maggior parte (tranne il mezzo milione incassato con la tassa di soggiorno,..

Palermo. Ci libererà la donna che viene dall’Ucciardone

Visti gli imbuti che si creano all’uscita di Palermo, o sul ponte Corleone, grazie a un piano della viabilità che non contempla “altro dio al di fuori del tram”, non c’è dubbio: Rita Barbera è il sindaco giusto. Per dirigere il traffico all’interno di questa città che Leoluca Orlando ha reso un grande Ucciardone. E chi meglio della donna che l’Ucciardone, quello vero, l’ha diretto sul serio? “Sono stata cinque anni al Pagliarelli e otto all’Ucciardone. Un carcere è un microcosmo con le stesse contraddizioni di una città”, ha detto, senza ironia, a Repubblica. La Barbera è in campo con un gruppo di 200 cittadini al seguito. Non le basteranno per vincere, ma per iscriversi alle trattative, quello sì: “Proporsi al centrosinistra? E’ quello il mio orizzonte politico”, sostiene la..

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