Costantino Muscarà

“Diventerà Bellissima” alla ricerca del tempo perduto

Quattro ore di riunione serrata, al PalaRegione di Catania, non sono bastate a Diventerà Bellissima per far venire i nodi al pettine. Nella nota ufficiale consegnata alla stampa lunedì sera, erano da poco passate le 21.30, non c’è un solo accenno alla sconfitta di Caltagirone, e, più in generale, all’esito (reale) delle Amministrative, che per il movimento di Nello Musumeci fanno segnare un paio di risultati in doppia cifra, la buona prestazione di Vittoria e, poi, l’abisso. Né si fa riferimento – per restare in tema Caltagirone – alle ventilate dimissioni di Gino Ioppolo, fino a ieri sindaco (non ricandidato) nella città calatina, e da oggi traballante segretario regionale del movimento. Resta in sospeso anche il progetto di federazione con Fratelli d’Italia, l’ultimo partito nella lista dei ‘papabili’ in vista..

Tre uomini, tre disastri: i fedelissimi del governatore

Il cerchio s’è ristretto fino a diventare un tridente. Ad alleviare le giornate di Nello Musumeci, mentre gli alleati scalciano, sono rimasti i fedelissimi. Ruggero Razza, Gaetano Armao e Manlio Messina. I complici del disastro. Gli uomini del presidente non lo mollano di un millimetro; sperano in una benedizione dall’alto (l’assessore al Turismo ha un canale aperto con la Meloni) per riaffermare il suo diritto di governare a tutti i costi. E nonostante tutto. La Sicilia è impantanata nei problemi di sempre: i rifiuti ammantano le strade di Catania (la Lucarelli ha rilanciato la questione dalla sua casetta di Milano, ma l’eco si è affievolito rispetto a Ferragosto); i bilanci sono paralizzati da un contenzioso stucchevole fra la Corte dei Conti e l’assessorato all’Economia; la sanità aspetta di riprendersi dalla..

Non solo volgare,
anche pallonaro.
Storia di un balilla

L’assessore Manlio Messina avrebbe bisogno di un bel bagno d’umiltà. Secondo il responsabile del Turismo, è merito del governo Musumeci e “dell’efficacia degli incentivi e delle azioni di promozione messi in campo con il progetto See Sicily”, se la Sicilia risulta fra le prime destinazioni estive (a luglio +6% di arrivi rispetto al 2019). Ma di questo Messina non ha prove. O se la ha, non le cita. Con le dovute premesse del caso – ben vengano i turisti in Sicilia – il fenomeno meriterebbe un’analisi più ampia e più veritiera: chi arriva nell’Isola, da un paio d’estati a questa parte, lo fa perché altrove non può andare. In molti Paesi (gli Stati Uniti, ad esempio) è ancora in vigore il Travel Ban: cioè il divieto di viaggiare. Mentre per..

Il turismo e il grande lascito di Musumeci: le biciclette

L’unica cosa utile di questo Giro di Sicilia che si riaffaccia nell’Isola a due anni dall’ultima edizione (ch’era anche la prima di una nuova serie, ed era costata alla Regione un bel gruzzoletto) è che per l’occasione avremo le strade perfettamente asfaltate e, anche se nessuno lo dice, libere da rifiuti. Il primo provvedimento è nero su bianco, annunciato settimane addietro dall’assessore Falcone. L’arrivo della carovana ha convinto la Regione a procedere con un intervento di manutenzione “in tempi record” lungo le arterie di sei province che saranno attraversate dalla corsa. Costo dell’operazione: sei milioni di euro. Almeno un risultato l’abbiamo portato a casa. Ma il resto è tutto da valutare. Questa edizione del Giro di Sicilia – dal 28 settembre all’1 ottobre - rientra nel pacchetto originario, poi stravolto..

La Regione come Gesù: “Fate questo in memoria di me”

La Regione ha tantissimo lavoro da fare. Impegni da onorare. Scadenze da rispettare. Come ogni burocrazia. Ma su alcune cose non si sgarra. Per questo, a un anno e mezzo dal flop informatico che ci fece piombare all’ultimo posto nella gestione delle pratiche della Cassa integrazione in deroga, in questi giorni è tornata a bussare alle porte delle aziende. L’obiettivo? “Informare i singoli lavoratori percettori del trattamento che hanno beneficiato dell’indennità di Cig in deroga”. Come se già non lo sapessero… E in che modo? Applicando alla porta d’ingresso dello studio, dell’agenzia, del magazzino, una targa che evidenzi come, in realtà, le operazioni finanziate, siano a valere su un programma operativo comunitario. Soldi di Bruxelles. La richiesta, contenuta nel Vademecum per l’attuazione del PO Sicilia FSE 2014-20 (Paragrafo 12 –..

Qualche dubbio sull’amore di Cartabellotta per i vaccini

Il palermitano Nino Cartabellotta, suo malgrado, è diventato uno dei protagonisti di questa lunga, infinita pandemia. Alla pari dei numerosi virologi che affollano i saloni televisivi. A differenza del dottor Bassetti, però, non ha ancora avuto accesso ai canali del gossip. Come si legge sul suo sito internet, Cartabellotta è autore di oltre 400 pubblicazioni, coordinatore scientifico delle traduzioni italiane delle linee guida per il reporting della ricerca e delle sintesi delle linee guida NICE (il National Institute of Health and Clinical Excellence), direttore responsabile di Evidence, rivista metodologica open access in italiano, editorialista del Sole 24 Ore Sanità e collaboratore di numerose riviste scientifiche e sanitarie. L’attività del gastroenterologo, classe ’65, una laurea in Medicina e Chirurgia, è legata alla fondazione Gimbe. La sua fondazione. Che dal 1996, citiamo..

Addio a “Mi manda Raitre”, ultimo flop del grillino Di Mare

Come riportato in anteprima da Dagospia, il direttore di Rai 3, Franco Di Mare, ha cancellato la trasmissione “Mi manda Raitre” dal daytime della rete che dirige. Il programma quest’anno, dopo l’allontanamento di Salvo Sottile, era stato affidato ai due interni Federico Ruffo e Lidia Galeazzo, ma aveva registrato ascolti disastrosi. Così la decisione di modificare l’orario della messa in onda. Di Mare sta attraversando un periodo complicato: di recente, a mettergli i bastoni fra le ruote, è stato Fedez, che prima del concertone del 1° Maggio, sui social, aveva denunciato il tentativo da parte della Rai di censurare il suo discorso. Una tesi avvalorata dalla pubblicazione di una telefonata con la vice direttrice di Rai 3, Ilaria Capitani. “È la prima volta che mi succede di dover inviare il..

Polipo Di Mare
più ne combina
e più fa carriera

Ormai siamo a un passo dal patetico. Intervenuto giovedì in Commissione di Vigilanza, Franco Di Mare, direttore di RaiTre, ha chiesto all’ad Fabrizio Salini di contingentare le interviste e le ospitate dei giornalisti Rai su altre emittenti o testate. Salini ha obbedito, chiedendo a tutti “una più rigida applicazione delle regole a tutela dell’immagine della Rai, della sua programmazione e della sua identità di servizio pubblico”. Il disegno è chiaro: “La signora Bianca Berlinguer - si è sfogato Di Mare in Commissione - è stata più volte invitata da me a non rilasciare dichiarazioni, in base anche al codice interno, e non ha ascoltato”. Ci sarebbe anche una circolare, firmata da Gubitosi, direttore generale dell’epoca, che impedirebbe ai direttori di rete di condurre trasmissioni, ma Di Mare se ne infischia..

Gerenza

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