Riccardo Lo Verso per Il Foglio

Cosa resta della Trattativa e dell’antimafia dei farfalloni

Piccolo, ma massiccio. Guardandoli dall’esterno quei blocchi di cemento dovevano rimandare, senza alcuna concessione all’immaginazione, esattamente alla funzione per cui erano stati eretti. Servivano a murare vivi i reclusi, i dannati del 41 bis. Doveva essere un carcere di massima sicurezza, ma per la logistica era tutto fuorché sicuro. A Gangi, borgo sulle Madonie, la costruzione ha risucchiato un bel po' di miliardi di lire senza che un solo detenuto vi sia stato rinchiuso. Un’incompiuta fra le tante in terra di Sicilia dove lo Stato sa essere più sciupone che altrove. Qui c’era di mezzo la Cosa Nostra che all’epoca, negli anni Ottanta, sembrava invincibile. I padrini erano ancora liberi, non come oggi che sono tutti reclusi o che in carcere ci sono rimasti fino all'ultimo respiro. Basterà a giustificare..

L’antimafia politicante

Nessun partito si è sottratto al fascino dell’icona antimafia da collocare in cima alla propria lista

Se la vittima di uno stupro si mostra su Instagram

La vicenda è una, ma il racconto è duplice. Da una parte la cronaca dei giornali che per legge, e per pudore, cercano di tutelare l’intimità della vittima. Dall’altra il racconto minuto per minuto della stessa vittima, una ragazza di 19 anni che rimane incollata al cellulare anche nei momenti più drammatici. Riversa sui suoi lettori ogni dettaglio, ogni umore, ogni sentimento. Persino se stessa, col suo nome e le sue foto. È la liquefazione dei freni inibitori, mentre la ragione tenta di resistere sull'orlo del precipizio. Ci sono sette ragazzi sotto inchiesta a Palermo. Devono difendersi dall’accusa di avere abusato, a turno, di una loro coetanea incontrata in una serata di malamovida, spinta a bere alcol e infine condotta in un luogo appartato della città. In una storiaccia da..

Da una commissione all’altra. I porporati di San Macuto

“L'Antimafia si era riunita in seduta straordinaria alla prefettura di via Maqueda a Palermo. Analizzando le delibere dell'assessorato all'edilizia aveva scoperto che oltre un migliaio di licenze erano intestate a una sola persona: Calogero Mancuso. I commissari ordinarono che fosse prelevato dai carabinieri in casa sua e lo ricevettero nel salone degli specchi in un'atmosfera tesa, da grande momento. Cognome, nome, mestiere, gli chiese il presidente. Per il nome e cognome non ci furono problemi, ma alla voce mestiere le cose si complicarono. M'industrio eccellenza. Ah, allora lei è un industriale? - osservò compiaciuto il presidente della Commissione, sicuro di stringere finalmente nel suo pugno la testa del serpente. No eccellenza, m'industrio nel senso che mi di do da fare, faccio cavigghiedde, lavoretti. Mi guadagno il pane facendo lo spicciafaccende..

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