L’inno di Toto Cutugno famoso quanto quello di Mameli
di Totò Rizzo
Quando ci congedammo, l’ultima volta al telefono, due anni fa, mi disse: «Mi auguro tanta salute: perché, sai, in fondo è quella di cui abbiamo più bisogno». Per capirla tutta: più del successo, dei soldi, degli applausi, dei 100 milioni di dischi venduti, dei 60 anni e passa di carriera, della popolarità internazionale con il pubblico che ti sente “suo”, perfino i riservatissimi cinesi che ti aspettano all’ingresso artisti del teatro, a Pechino, per cantare in coro con te, per strada, “L’italiano” (in cinese) e chiederti un autografo. Il lato tenero, il fianco scoperto di Toto Cutugno, che già da qualche anno combatteva contro il tumore, che, da indomito qual era, non voleva darla vinta nemmeno alla malasorte. Grande Toto, adesso lo diciamo, adesso lo scriviamo ma quanti equivoci, quanti..