Rai Fiume, il Cda si spacca
Ok alle nomine, Annunziata lascia

ai Fiume, la creatura è nata. Chiocci al Tg1, Corsini agli approfondimenti, Mellone al Day Time, Petrecca a Rai news. Questi sono i fiocchi Rai di Giorgia Meloni. Il parto è stato complesso. In cda, la presidente Rai, Marinella Soldi, ha votato “no” alle nomine dei nuovi direttori insieme a Bria (Pd) e Laganà (quota Rai). L’ad Roberto Sergio, con il suo forcipe, con la collaborazione (i voti) di De Biasio (Lega) Agnes (Fi) e l’’astensione di De Majo (M5s) ce l’ha fatta ugualmente: “E’ nata, è nata”. Lucia Annunziata, dal dolore, ha lasciato la Rai, intonando la canzone di Liberato: “A Rai, tene nuovo padrone. E cuieta, Lucia non se fida ‘e stà”. La Talpa d’Italia, il giornalista Rai di FdI, dice: “Lucia, ma vattenne. Arriva Monica Maggioni, ueueue...

Beni culturali. Così ci sbeffeggia il Corriere della Sera

Più che assessori alla cultura, assessori alle sagre. Gian Antonio Stella, sul Corriere della Sera, ne ha citati parecchi. E tra i politici che stanno al patrimonio culturale come i carboidrati alla dieta, non poteva mancare, ovviamente, il nostro vanto: Paolo Francesco Scarpinato. L’assessore di Fratelli d’Italia, che in prima battuta è stato “imposto” dall’alto – frutto della complicità tra Francesco Lollobrigida e il baldanzoso Balilla – è passato agli onori delle cronache, suo malgrado, per l’inciampo milionario di Cannes. Quand’era, ancora, responsabile del Turismo: “Sottufficiale, esperto in missioni all’estero, medie superiori all’istituto alberghiero – scrive Stella - il nostro è stato dirottato alla Cultura perché al Turismo dove stava, nella giunta di Renato Schifani, si era impantanato nell’appalto senza gara (poi revocato in autotutela per arginare inchieste giudiziarie) alla..

Caso Colosimo. Come la politica ha svuotato l’antimafia

Se alla sua presidenza non fosse stata eletta una parlamentare con discutibili frequentazioni, della ricomposizione della Commissione antimafia non si sarebbe parlato, o la notizia sarebbe stata liquidata in poche righe, come un evento di scarso interesse. Del resto pochissimo rilievo ha avuto la sua mancata composizione, nei lunghi mesi trascorsi dall’insediamento delle nuove Camere. C’è voluta una scelta inopportuna, a conferma, peraltro, della volontà del governo di procedere con il criterio dell’“abbiamo vinto e pertanto comandiamo” e di andare avanti senza prestare alcuna attenzione alle numerose proteste e non mettendo minimamente in conto l’intesa con le opposizioni. Le quali, peraltro, in spregio di ogni logica, non hanno partecipato alla votazione, uscendo anche dall’aula, per poi rientrarvi per ottenere due vicepresidenze. La vicenda ratifica l’irrilevanza di un organismo che continua..

Rai, al M5s un pezzo di torta
Ecco come l’ha gestita Conte

“I partiti stiano fuori dalla Rai” è un abito che rientra tra i grandi classici indossati dalla politica, sfoggiato dal partito di turno che dall’opposizione guarda il balletto delle nomine di chi detiene in quel momento il potere e non trova di meglio per contestarne le scelte che rispolverare il solito logoro smoking della necessaria e presunta imparzialità della televisione pubblica. Per un attimo fugace è sembrato che i Cinque Stelle avessero deciso di restituirgli smalto e brillantezza. Due lustri fa quando sbarcarono in Parlamento promettevano di rivoluzionare anche viale Mazzini, salvo poi acconciarsi come tutti all’occupazione una volta messo piede nella stanza dei bottoni. E “i partiti stiano fuori dalla Rai” è anche lo straordinario monito che il leader di quel Movimento ormai diventato esso stesso partito ha fatto..

Da Lollo al Balilla: gli intrepidi che accerchiano Giorgia

"A Mentone, a Mentone!”. Un giorno se la riprenderanno e ai francesi porteranno via pure Nizza e la Corsica. Solo allora sarà “Open to meraviglia”. E’ Giorgia Meloni che traccia il solco, ma sono loro, gli avanguardisti a Mentone, gli intrepidi, che lo difendono. Sono i figli di una fiamma minore, già giovani del Fuan, militanti dell’Msi, di An, oggi deputati e senatori di FdI. Li ha selezionati il Vate di Tivoli, il ministro Francesco Lollobrigida, il patriota che, sollevando il calzone sulla gamba, mostra al mondo il polpaccio italico. E’ il polpaccio la specialità etnica. Si sono formati nelle barberie di provincia e hanno il prurito alle mani. Conoscono ogni tipo di barba, e di pizzo, e lo sperimentano sulle loro gote invincibili, anzi, direbbero loro, invitte. Non sono..

Chi l’ha vista? Tutti cercano
Schlein, nessuno sa dove sia

Al nono giorno (dall’alluvione), la domanda nasce spontanea: dov’è Elly Schlein? Where is Elly? Finora, da quelle parti, non si è vista. Facciamo così: se compare, il titolo di questo articolo diventa: “Benvenuta in Romagna, era ora”. E alla fine così è: nel tardo pomeriggio, compare un video dalle campagne di Lugo, senza anima viva. Ma partiamo dall’inizio. Giro in Parlamento modello “Chi l’ha vista?”. Il cronista incontra nell’ordine: Orfini, Sarracino, Scotto, Madia, Serracchiani, Orlando, la risposta unanime è: “Boh”. Non è neppure in Aula, nonostante il casino dell’Antimafia. Ecco pure Paola De Micheli, emiliana di Piacenza, in contatto con gli amministratori della sua zona: “Basta, sei il settimo che me lo chiede”. Proviamo con lo staff della comunicazione della segretaria: fanno sapere che è in Romagna, a parlare con..

Mattarella punta sui diritti per
spiegare Manzoni ai populisti

Mettiamola così: leggiamo insieme i passaggi più importanti di questa riflessione su Manzoni (in occasione dei 150 anni dalla morte), tenendo per qualche istante nascosto il protagonista e il momento storico. Dell’autore, cattolico certo non con le idee di Pio nono, si sottolinea come particolarmente feconda la visione incentrata sul valore della persona: la persona, destinataria di diritti in quanto tale e non perché appartenente “a un gruppo etnico o a una comunità nazionale”. Concetti nei quali si può “scorgere” un’anticipazione dell’impianto valoriale della Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo, posta “alla base della nostra Costituzione”, anch’essa feconda e attuale: la libertà, l’uguaglianza, una concezione dei diritti che “sbarra la strada a nefaste concezioni di supremazia basate sulla razza, sull’appartenenza e, in definitiva, sulla sopraffazione”. Su queste basi il discorso manzoniano..

Commissione antimafia. Come evitare il rito dell’inutilità

Si insediano oggi, 23 maggio, giorno in cui l’Italia celebra con dolore il trentunesimo anniversario della strage di Capaci, quel maledetto tratto di autostrada dove i corleonesi di Totò Riina massacrarono il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta. Credono che la cipria, un po’ annacquata, della retorica possa nascondere o quantomeno appannare l’inutilità di una Commissione parlamentare antimafia nata oltre sessant’anni fa per contrastare l’invadenza di Cosa Nostra e divenuta nel tempo una sorta di Cappella cardinalizia all’interno della quale la politica celebra il proprio impegno – certamente sincero e a tratti persino appassionato – contro l’arroganza dei boss e le trame delle cosche. Un impegno istituzionale, formale, quasi burocratico. Perché, nei fatti, i volumi accatastati nelle stanze di palazzo San Macuto, sede della..

Intervista la viceministra ucraina
Azione disciplinare contro Porro

Nicola Porro dovrà presentarsi, lui o un suo avvocato, il 4 luglio davanti all'Ordine dei giornalisti della Lombardia. Per fare cosa? Per rispondere a chi gli contesta di aver fatto un'intervista. No, quello che è stato appena scritto non è un errore, ma ciò che è accaduto. Il consiglio di disciplina di Milano ha aperto un procedimento disciplinare nei confronti del giornalista, conduttore di Quarta Repubblica su Rete4, perché quando il 22 maggio 2022 ha intervistato la viceministra degli Esteri ucraina Emine Dzhaparova, secondo la tesi di chi si è rivolto all'Ordine, non avrebbe previsto il contraddittorio. In realtà, a riguardare la puntata sorge qualche dubbio anche su questa tesi - in studio c'era il giornalista Toni Capuozzo che ha fatto, per due volte, delle domande critiche all'intervistata - ma..

Gerenza

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