Sono inglesi e c’è persino il nome. Stavolta la cessione del Palermo rischia di diventare realtà. Dopo un lungo tira e molla di affari sfumati, e/o fatti saltare, Maurizio Zamparini si sarebbe rassegnato a cedere la sua creatura, che dal 2002 detiene con alterne fortune. Lunedì sera sono arrivate le prime indiscrezioni sul fondo inglese che ha scelto di investire sul club di Viale del Fante: si tratta della società Global Futures Sports and Entertaiment, il cui amministratore – tale Clive Richardson – ha spiegato alla tv Pop Economy che “abbiamo comprato noi il Palermo”.

Dopo l’annuncio dell’advisor di qualche settimana fa e il comunicato della società – con Zamparini che ha assicurato di aver venduto alla cifra simbolica di 10 euro – è un altro passo avanti verso la risoluzione dell’arcano: “Richardson – si legge nella nota emessa da Pop Economy – ha inizialmente motivato l’investimento e evidenziato le aspettative che la sua società a nome di tutti gli stakeholder nutre nel futuro della squadra del Palermo Calcio”. Inoltre, ha confermato l’amministratore, “tra i piani futuri è nostra volontà sviluppare e migliorare le strutture del club come abbiamo visto più volte in Europa, dove se sei in grado di costruire nuovi stadi e sviluppare strutture adeguate il club ne trarrà beneficio in ogni sua parte, dal basso fino ai vertici. Noi rappresentiamo un gruppo di investitori di tutta la Gran Bretagna, promotori e investitori, ma crediamo che nel futuro ci siano ulteriori opportunità per altri investitori per salire a bordo nella struttura che stiamo creando grazie all’acquisizione del Palermo”.

Ok, ci siamo quasi. Gli indizi si sommano. Ma, a parte Richardson, l’unico riferimento del tifo rosanero in tutta questa operazione è David Platt, vecchia gloria del calcio inglese, visto in Italia con la maglia della Sampdoria (ha vinto anche una Coppa Uefa con la Juventus), che dovrebbe rivestire il ruolo di consulente tecnico. Il fondo d’investimento britannico, quotato in borsa anche a New York, potrebbe portare avanti un progetto che non riguardi solo il campo, bensì di valorizzazione del marchio con una vasta operazione di marketing (Platt servirà anche a questo) e con la costruzione dello stadio e del nuovo centro sportivo. Insomma, se le premesse di rivelassero fondate, il futuro del Palermo – che resta capolista nel campionato di Serie B – potrebbe farsi interessanti.

Ma come ogni nuovo acquirente che si rispetti (ricordate il Milan di Mr Lee?), è necessario un test di sicura affidabilità. Nelle prossime ore, ha promesso il coraggioso Richardson, “saremo in città per incontrare il Palermo”. La nuova società dovrebbe saldare tutti i debiti accumulati dalla gestione Zamparini e assicurare al club il giusto prestigio internazionale. Ventidue milioni, inoltre, dovrebbero entrare nelle casse della società dalla cessione di Mepal (proprietaria del marchio rosanero che lo stesso Zamparini ha venduto), la quale rispetterà “l’impegno al pagamento a saldo del credito residuo del Palermo di 22,8 milioni di euro, che entreranno nelle casse sociali per una garanzia serena di gestione economica”.