Ci dicevano teo-con e atei devoti, buffe definizioni spregiative che assumevamo e rigettavamo sempre con cortese gentilezza e ironia, ma non avremmo mai sbandierato il rosario o altri simboli di devozione in favore dei nostri obiettivi, che erano laici al massimo grado: difendere il diritto a fare il commissario europeo per un cattolico processato e condannato come per stregoneria da una corte ideologica intollerante, far capire con la moratoria per l’aborto che la pena di morte è in pieno vigore… L’articolo completo su ilfoglio.it