Ce la vedete un’accoppiata tra il giovane Fabrizio Ferrandelli e il vecchio Nello Musumeci? Non stiamo parlando fantapolitica, ma di uno scenario concretissimo che prende forma in queste ore. Da quando il leader dei Coraggiosi (ex esponente del Pd, battuto alle ultime elezioni Amministrative dal “padre putativo” Leoluca Orlando) ha imboccato la via di Diventerà Bellissima. Si tratta di semplici indiscrezioni, che vorrebbero il giovane consigliere comunale di Palermo, con un passato in Assemblea Regionale, alla ricerca di interlocutori anche a Palazzo dei Normanni. E quegli interlocutori, stando a quello che dice Ferrandelli, non sono affatto nuovi: Giusy Savarino e Alessandro Aricò su tutti, due fedelissimi del governatore.

“Alle ultime elezioni comunali il movimento di Musumeci mi ha sostenuto – ha confermato Ferrandelli a Live Sicilia – Candidati vicini ad Alessandro Aricó o a Giusy Savarino erano nelle mie liste. Io e il presidente della Regione ci conosciamo bene, abbiamo lavorato per anni gomito a gomito in Commissione Antimafia all’Ars. In questi giorni ci stiamo confrontando su molti temi che riguardano soprattutto Palermo”. E’ una nuova vicinanza. Ferrandelli, alla vigilia delle Amministrative palermitane, si era affidato al caldo abbraccio di Forza Italia e Gianfranco Micciché, che ne sostennero (senza grosse fortune) la candidatura a sindaco. Mentre, Ferrandelli, non sembra aver mai digerito le posizioni della destra sovranista, rappresentata – è vero – dalla Lega di Matteo Salvini (da cui si tiene a debita distanza. “Io sono per l’accoglienza” afferma Fabrizio) e da quel partito della Meloni che con Musumeci ha già stretto patti e alleanze a iosa.

Difficile, in questo momento, ipotizzare il ritorno di Ferrandelli alla casa madre del Pd, da cui decise di smembrarsi proprio per la rivalità con Orlando – che un lustro fa sembrava apprezzare come sindaco – salvo far ritorno per sostenere il professor Micari alle ultime Regionali. La trasversalità di Ferrandelli è la ricerca della collocazione migliore da cui “fare scruscio”, da cui invocare le dimissioni di Orlando e imporre temi giovani, freschi, incazzati e per nulla banali. Se farlo all’interno di un partito o da semplice “coraggioso” saranno pure cavoli suoi. Che presto diventeranno anche nostri.