Se a Piera Aiello è stato impedito di partecipare al corteo in memoria di Peppino Impastato, ucciso dalla mafia 41 anni fa, nessuno potrà impedire a Matteo Salvini, le cui posizioni provocano imbarazzi e pruriti, di presenziare alla ventisettesima commemorazione della strage di Capaci, che si terrà il 23 maggio a Palermo. E’ stata la stessa Maria Falcone, sorella del giudice e presidente dell’associazione che organizza l’evento, a mettere le meni avanti e prevenire qualsiasi tipo di polemica: “Invito da sempre i ministri dell’Interno, della Giustizia e dell’Istruzione – ha detto Maria Falcone – Ma invito le istituzioni, non le persone. Salvini? Credo che verrà”. Preoccupa il fatto che l’anniversario di Capaci cada ad appena tre giorni dalle elezioni Europee, che tengono Salvini e tutti gli altri impegnati nei comizi conclusivi, piazza per piazza. Il ricordo di Falcone comporta un distinguo, un atteggiamento finalmente istituzionale, ammesso che il ministro lo capisca. Non sarà solo: “Quel giorno ci sarà anche Nicola Zingaretti, perché ci ha aiutati con la Regione Lazio. Io non amo le strumentalizzazioni politiche – ha aggiunto Maria Falcone – Il 23 maggio è un giorno sacro, è il massimo momento di dolore in una nazione che ha voglia di cambiare. D’altro canto la commemorazione è sempre stata vicina alle elezioni”. Chi non vuole Salvini, se ne faccia una ragione.