C’è il furbetto del quartierino, meglio noto come “il bullo”, che costruisce la fuffa a tavolino e poi la dispensa ai giornali nella speranza che il polverone nasconda la sua incapacità a governare i conti. E poi c’è il presidente della Regione che invece resta intrappolato nella propria ambiguità e nella sua voglia malsana di dare ragione a tutti pur di mantenere integra la propria poltrona. Se leggete La Repubblica di oggi troverete un articolo delizioso con il quale Claudio Reale elenca i detti e contraddetti di Musumeci nella sua personalissima e vana lotta contro il Coronavirus. Un giorno rigorista ad oltranza, quasi un caporale di giornata, e il giorno dopo un campione di tolleranza. Ricorda tanto quel filmetto degli anni Cinquanta dove un signore chiede a Totò: “Ma lei è interista o milanista?” e il grande comico risponde: “Veramente sono farmacista”.