Con 13 voti a favore della relazione del presidente, Maurizio Gasparri di Forza Italia, 7 contrari e 3 che non hanno partecipato al voto, la Giunta per le Immunità del Senato ha respinto la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini sul caso Open Arms, l’imbarcazione dell’Ong che nell’agosto 2019 fu bloccata al largo di Lampedusa per venti giorni con 161 migranti a bordo.

Tra i 13 voti favorevoli alla relazione si contano, oltre ai 5 della Lega, i 4 di Fi, uno di Fdi e uno delle Autonomie, anche quello del senatore ex M5s Mario Michele Giarrusso e quello della senatrice M5S Alessandra Riccardi. “La Giunta del Senato ha votato stabilendo che Salvini ha fatto il suo dovere, ha agito per interesse pubblico e non privato – ha commentato il segretario della Lega su Facebook – No allo sbarco dei 161 immigrati dalla Ong spagnola Open Arms, la Giunta del Senato ha appena votato (13 a 7) che ho fatto solo il mio dovere, nell’interesse del popolo italiano. Grazie a loro, e grazie a Voi. Adesso la parola passa all’aula del Senato, vediamo se Pd e 5Stelle insisteranno per il processo”, aggiunge Salvini.

A far saltare il banco è stata l’astensione di Italia Viva. I tre senatori avevano annunciato già in mattinata di disertare il voto: “Iv ha deciso di non partecipare al voto sulla vicenda Open Arms – aveva detto il capogruppo di Italia Viva in Giunta Francesco Bonifazi -: ci rimettiamo dunque all’aula. Non c’è stata a nostro parere un’istruttoria seria, così come avevamo richiesto sia in questo caso che nella precedente vicenda Gregoretti. La motivazione principale per cui Italia Viva decide di non partecipare al voto risiede però nel fatto che, dal complesso della documentazione prodotta, non sembrerebbe emergere l’esclusiva riferibilità all’ex Ministro dell’Interno dei fatti contestati”.

Il capogruppo al Senato di Italia Viva, Davide Faraone, era stato fra quelli saliti a bordo di Open Arms in segno di protesta con le decisioni di Salvini. “Sia chiaro, sono salito sulle navi per dare solidarietà ai migranti, ho dormito sul ponte e ho fatto i turni di notte per evitare che qualcuno si suicidasse mentre le anime belle stavano in vacanza. Per cui non accetto lezioni da nessuno e il giudizio politico su Salvini l’ho espresso abbondantemente in ogni occasione. Sono al tempo stesso un garantista ma non a corrente alternata e non ho mai pensato che procedure parlamentari e giustizia debbano essere usati politicamente. Sono temi seri, non si va a simpatia ma si studia e si approfondisce. Noi stiamo esattamente tenendo la stessa posizione della volta scorsa in giunta, nessuna differenza, si chiama coerenza. A decidere sarà il Senato fra qualche settimana, e prima di esprimerci, come sempre, verificheremo scrupolosamente le carte”.