Alessandro De Angelis per HuffPost

Meloni, il vocabolario della crisi
Catalogo di parole da non dire

Avviso a naviganti, lettori, curiosi, addetti e non addetti ai lavori. Ci sono delle parole, in politica, che misurano il cambio del clima, in peggio, eternamente uguali a sé stesse, da Mariano Rumor a Giovanni Donzelli, dal barocchismo della Prima Repubblica alla confusione della Seconda o Terza (fate voi), dai partiti ai non partiti. Nemmeno il governo Meloni si sottrae all’implacabile termometro. Rimpasto. L’ha pronunciata il capogruppo della Lega Riccardo Molinari. Un classicone. Quando si facevano bene, servivano a puntellare i governi, tenendo conto degli equilibri dei partiti e delle correnti, del Nord e del Sud, delle ambizioni individuali e del contesto internazionale. E venivano decisi dall’“alto”. Specialità della casa della Balena Bianca: li faceva senza neanche troppe interviste. Quando invece li chiede un alleato riottoso, sono guai. Caso di..

Forca & Papeete. Elenco delle ultime scempiaggini di Salvini

Rieccolo, è tornato, sfolgorante esempio di una politica populista, incapace di cambiare passo e schema, altro che mossa del cavallo, trionfo della testardaggine dei muli. La suggestione di un’Opa sul cosiddetto centro è durata il tempo delle esequie del Cavaliere e di un consiglio federale primaverile archiviato nell’estate di Vannacci e della liaison con Marine Le Pen. E ci risiamo: castrazione chimica, evergreen da dieci anni, galera per i minorenni perché i quattordicenni non sono più quelli di una volta (ma non erano bamboccioni?), divieto di utilizzo dei cellulari per i minori condannati, insomma reprimere, reprimere, reprimere. E poco importa che alla fine il bicchiere è mezzo vuoto: niente imputabilità per i dodicenni, ma più pene che riguardano i quattordicenni, mentre dei cellulari neanche a parlarne. L’importante, in perfetto stile..

Nessun ministro in Sicilia, erano
tutti al Senato per la Santanché

La Sicilia (e mezzo Sud) è flagellata dal fuoco, Milano e (mezzo Nord) è flagellato dall’acqua, mentre mezzo governo a palazzo Madama è schierato in Aula sul nulla, perché tutti sanno che è tutto finto, che le sfiducie individuali non portano a niente, se non vantaggi e svantaggi di una recita a favor di camera. E se c’è un filo che spiega questo icastico rovesciamento della realtà è proprio l’assenza di uno straccio di spirito pubblico che esigerebbe, naturaliter, la non presenza di Daniela Santanchè in quel ruolo, a prescindere dall’annunciato rinvio a giudizio e la presenza altrove degli altri protagonisti della recita: quel campione di Matteo Salvini, che dopo duecento dichiarazioni sul Ponte, con Palermo avvolta da una nuvola di diossina, una polemica con Don Ciotti, l’auspicio che si..

Piddini su Marte. Va tutto a rotoli? Fondiamo due correnti

Con quaranta gradi all’ombra e il casino che c’è alla luce del sole, il principale partito della sinistra italiana – si diceva così, una volta – assurge all’onore delle cronache – udite, udite - perché a Cesena una sua parte è riunita per fondare una corrente, l’ennesima. E in verità neanche la fonda perché Stefano Bonaccini è più collaborativo con Elly Schlein (ci sono le Europee) rispetto ad altri. E a Roma, invece, un’altra parte organizza, dandola a Nicola Zingaretti, una fondazione. Ma non come un luogo di ricerca e di pensiero (già, il pensiero, chi era costui?) ma come l’ennesimo spazio, pure quello, correntizio. Presentato così, con quel linguaggio che ha reso il Pd estraneo a ciò che interessa gli italiani, e infatti perde e continua a perdere le..

Meloni in panne: altro che
fascismo, qui c’è l’anarchia

Finita la grande santificazione del Cavaliere a reti unificate, dell’uomo mondato di ogni peccato e della sua eredità politica mondata di ogni contraddizione - il centrodestra, creatura perfetta e compatta come una falange, ennesima reincarnazione dello spirito del ’94 - ecco il principio di realtà. Il primo effetto pratico del dopo-Berlusconi va in scena in commissione lavoro al Senato, con la maggioranza che non riesce a far passare il pacchetto lavoro a causa proprio delle assenze di Forza Italia. Che col merito della questione c’entrano poco. Insomma, non è una questione nobile, tutta politica. Accade che Claudio Lotito, il vulcanico patron della Lazio, non si presenta. Ed è per una mal celata rappresaglia personale: non si è sentito sostenuto sulle norme in materia di diritti televisivi che gli stavano a..

Senza Berlusconi addio centro
Così la destra è tutta di Meloni

Se non ci fosse stato il ricovero, proprio due giorni fa, sarebbe stata prevista ad Arcore una riunione per il famoso restyling di Forza Italia. Con Silvio Berlusconi sempre al centro e, tutt’attorno, un valzer di coordinatori, aspiranti tali, presunti astri nascenti, presunte stelle cadenti, finte mogli e nuovi cerchi attorno al magico, pur essendo la magia pressoché spenta. E per una settimana, tra spifferi, mezze verità, mezze bugie, ambizioni personali è andato in scena, per dirla col poeta ma tant’è, tecnicamente e senz’offesa, “l’ultimo girotondo attorno al letto del moribondo”, tanto surreale quanto paradossale, essendo tutti, da quelle parti, a conoscenza della cartella clinica del Cavaliere. Continua sull'Huffington Post

Chi l’ha vista? Tutti cercano
Schlein, nessuno sa dove sia

Al nono giorno (dall’alluvione), la domanda nasce spontanea: dov’è Elly Schlein? Where is Elly? Finora, da quelle parti, non si è vista. Facciamo così: se compare, il titolo di questo articolo diventa: “Benvenuta in Romagna, era ora”. E alla fine così è: nel tardo pomeriggio, compare un video dalle campagne di Lugo, senza anima viva. Ma partiamo dall’inizio. Giro in Parlamento modello “Chi l’ha vista?”. Il cronista incontra nell’ordine: Orfini, Sarracino, Scotto, Madia, Serracchiani, Orlando, la risposta unanime è: “Boh”. Non è neppure in Aula, nonostante il casino dell’Antimafia. Ecco pure Paola De Micheli, emiliana di Piacenza, in contatto con gli amministratori della sua zona: “Basta, sei il settimo che me lo chiede”. Proviamo con lo staff della comunicazione della segretaria: fanno sapere che è in Romagna, a parlare con..

Mattarella punta sui diritti per
spiegare Manzoni ai populisti

Mettiamola così: leggiamo insieme i passaggi più importanti di questa riflessione su Manzoni (in occasione dei 150 anni dalla morte), tenendo per qualche istante nascosto il protagonista e il momento storico. Dell’autore, cattolico certo non con le idee di Pio nono, si sottolinea come particolarmente feconda la visione incentrata sul valore della persona: la persona, destinataria di diritti in quanto tale e non perché appartenente “a un gruppo etnico o a una comunità nazionale”. Concetti nei quali si può “scorgere” un’anticipazione dell’impianto valoriale della Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo, posta “alla base della nostra Costituzione”, anch’essa feconda e attuale: la libertà, l’uguaglianza, una concezione dei diritti che “sbarra la strada a nefaste concezioni di supremazia basate sulla razza, sull’appartenenza e, in definitiva, sulla sopraffazione”. Su queste basi il discorso manzoniano..

Schlein. Le sneakers ci sono,
una certa idea dell’Italia no

Certo la freschezza, la gioventù, e quell’aria volutamente spettinata che fa un po’ gauche, vuoi mettere con gli elefanti incravattati del Pd. Il corpo della donna, di per sé ha un carico simbolico di liberazione e anche di movimentismo, con quelle giacche destrutturate color pastello contrapposte a quelle ingessate della premier (il doppiopetto del potere). Perché anche il corpo, chissà se è una scelta di qualche novello Casalino democratico, viene vissuto come bandiera, sostitutiva di quella che una volta i leader si mettevano dietro quando parlavano. E che pare non servire più perché esso stesso è usato come messaggio, comodo nell’era social come un paio di sneaker portate in Parlamento. E infatti di Elly Schlein finora è rimasta la foto più del discorso, che spesso, la neosegretaria evita di fare,..

Dario, specialista delle poltrone

Franceschini, l’invincibile numero due. Da Veltroni a Schlein, l’uomo che ha appoggiato tutti ed è sopravvissuto a tutti

Gerenza

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