Luciana Amato

Il jazz di Veronica, un’emozione che solo il Brass sa offrire

Bill Evans, pianista e compositore statunitense, uno degli artisti più brillanti e più fantasiosi, amava ripetere che il jazz non lo puoi spiegare, deve essere vissuto. Il jazz è feeling e le parole non possono tradurlo perché non ne fanno parte. Un feeling così esclusivo e coinvolgente si è respirato nell’ultimo weekend al Real Teatro Santa Cecilia, dove Veronica Swift, che ha inaugurato la stagione “Brass in Jazz”, è riuscita, sin dalle prime note e dai primi vocalizzi, a creare con il pubblico un’atmosfera di intensa comunicazione, grazie alla sua straordinaria capacità di giocare con la voce, di modularla in modo abile e di metterla al servizio della sua musica. Cresciuta in Virginia, figlia di un pianista jazz e di una cantante, questa performer jazz e bebop americana ha soli..

Kalhesa. Estate di grande jazz davanti al mare di Palermo

All’ombra delle Mura delle Cattive, di fronte al lungomare del Foro Italico Umberto I, c’è un luogo suggestivo che oscilla tra tradizione e innovazione. E’ il Kalhesa, situato all’interno dello splendido Palazzo Forcella de Seta. E’ in questo luogo pieno di fascino che gli appassionati di jazz potranno ritrovarsi quest’estate per vivere la magia di “Kalhesa Jazz Song”, rassegna che sotto la direzione artistica di Francesco Costanzo ci accompagnerà concerto dopo concerto dalla metà di giugno fino ai primi del mese di agosto. A inaugurare il cartellone, venerdì 16 giugno, sarà Elisa Pinelli, versatile cantante palermitana, con il suo Elisa Pinelli 5et, che mette in comunione cinque elementi dal sound eclettico, gradevole e simultaneamente frizzante, con una forte influenza jazzistica nell’uso degli standard americani ed italiani della tradizione popolare e..

Metti una sera…
Chiara Civello
incanta Palermo

E’ con la splendida “Metti, una sera a cena”, di Ennio Morricone, colonna sonora dell’omonimo e indimenticabile film di Giuseppe Patroni Griffi, che si è concluso il concerto di Chiara Civello in scena per la Jazz Section del Festival Palermo Classica. All’interno del Cortile Abbatellis, sul quale si affaccia Palazzo Chiaramonte Steri, sede dell’Inquisizione siciliana e ora sede del rettorato dell’Università degli Studi di Palermo, si è svolto sabato 22 Luglio “Chansons” uno tra i più attesi appuntamenti di questa stagione. La sezione jazz era stata aperta, sempre allo Steri, dal ritorno del grande Christian Tumalan, vincitore del prestigioso Grammy Award, e già ospite del Brass Group che lo aveva accolto nella sua sede storica, il teatro Santa Cecilia, per un indimenticabile concerto accompagnato dall’Orchestra Jazz Siciliana. Una certa spensieratezza..

La voce di Elling
incanta la Palermo
che ama il jazz

Immaginate di trovarvi in uno dei night club più famosi al mondo, fatto di tavolini, di luci soffuse, di una piccola pista da ballo e dell’immancabile nuvola di fumo di sigarette. Immaginate di essere al Cotton Club di New York o a Kansas City, regni indiscussi di Duke Ellington e di Count Basie. E ora immaginate di sentire le note di “In the Still of the Night” di Cole Porter o di “Speak no Evil” di Wayne Shorter. E’ questo il mondo in cui ci ha condotto venerdì sera Kurt Elling, ospite d’eccezione al Real Teatro Santa Cecilia, per il primo dei concerti che ha inaugurato la stagione della Fondazione The Brass Group. Considerato il vocalist maschile più clamoroso del nostro tempo, grazie anche alle sue indiscusse doti comunicative e alla..

Con la Bridgewater
siamo tornati
a riveder le stelle

"Il est grand temps de rallumer les ètoiles". E’ tempo di riaccendere le stelle. Così scriveva Guillaume Apollinaire durante la prima guerra mondiale. Il poeta era là, nelle trincee e per lui si trattava anche di riaccendere, sera dopo sera, “tutti gli astri interiori che erano stati spenti.” Ebbene, non da una guerra siamo stati colpiti, ma da effetti e conseguenze simili ad essa, certamente sì. E i nostri astri interiori, le nostre passioni, i nostri desideri, seppur per un tempo relativamente breve, si sono spenti. Dopo un periodo trascorso in un’atmosfera penitenziale, rinchiusi nel cielo quadrato  delle nostre abitazioni, oggi finalmente abbiamo recuperato  luoghi e abitudini che eravamo stati costretti ad accantonare. E abbiamo, finalmente, riacceso i nostri astri interiori, abbiamo ricominciato a vivere, a desiderare, a rincorrere le..

Estate in musica
Si riaccende
la luce del jazz

Roberto Alajmo, ne “L’estate del ‘78” scrive che “bisognerebbe provare a stilare una specie di repertorio delle Gioie Irrecuperabili. Quel genere di piaceri che non siamo in grado di cogliere sul momento, e di cui ci rendiamo conto solo qualche tempo dopo, quando ormai sono impossibili da conseguire o riprodurre”. Se dovessimo stilare un elenco delle gioie e dei piaceri della cui importanza ci siamo resi conto solo nel momento in cui eravamo costretti a farne a meno, mentre vivevamo i nostri giorni, per usare le parole di Baudelaire, “sotto il cielo quadrato” dei nostri appartamenti, immersi nell’atmosfera cupa e penitenziale della quarantena, certamente una delle gioie di cui abbiamo sentito la mancanza è stata la possibilità di recarci in una delle magnifiche location che la nostra città ci offre..

Jazz, Ron Carter
e il paradiso
del contrabbasso

Hic genuflectur. In queste due secche parole della liturgia gregoriana, si concentra tutto il rispetto e l’ammirazione per Ron Carter, un’eccellenza, una leggenda vivente della musica jazz; un artista che, dopo trentaquattro anni, è tornato ad esibirsi al Real Teatro Santa Cecilia di Palermo, in esclusiva europea per la Fondazione the Brass Group. Una voce e una storia forti quelle di Ron Carter, che inizia con lo studio del violoncello e con i concerti da camera, abbandonati presto per le difficoltà di carattere razziale. Un po' come succede al protagonista dello splendido “Green Book”, il film di Peter Farrelly vincitore di tre premi Oscar, ispirato alla storia vera di Don Shirley, compositore e pianista statunitense. Da qui la decisione di dedicarsi allo studio del contrabbasso e al jazz, iniziando una..

Una stagione di stelle
illumina quest’anno
il jazz del Brass Group

E' stato un Dicembre straordinario quello che il Brass Group ha riservato al pubblico di appassionati, ai fedelissimi che seguono gli eventi della fondazione con interesse sempre crescente, tanto da rendere necessario dedicare ben due serate, tutte sold out, ai propri concerti. Un mese di grandi solisti che hanno entusiasmato chi, per curiosità o per passione, si è ritrovato immerso in un’atmosfera fatta di musicalità talvolta eleganti e raffinate, a volte più ritmate e impetuose. Il primo dei grandi artisti che si è calato come una stella sul palcoscenico del Santa Cecilia, per essere protagonista di questo strabiliante mese dedicato alla musica jazz, è stato Billy Cobham. “Mister Batteria”, che è una leggenda internazionale del suo strumento, ha scelto, non a caso, la fondazione The Brass Group e l’Orchestra Jazz..

Gerenza

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