Gioacchino, che diede nobiltà all’aristocrazia siciliana
Era un fuoriclasse, Gioacchino Lanza Tomasi. Qualsiasi cosa facesse. Era un piacere la conversazione con lui. Qualunque cosa raccontasse. Non solo per l’incanto di un uomo colto come pochi, capace di spaziare per il vasto mondo. Non solo per il patrimonio di esperienze, conoscenze e competenze testimoniato da un curriculum di prim’ordine. Di Gioacchino colpiva l’ironia, il guizzo che illuminava gli occhi azzurri, il gusto per la battuta fulminante. Aveva sempre un punto di vista non convenzionale che centrava l’obiettivo e induceva a riflettere. Quando scrive del padre adottivo Giuseppe Tomasi di Lampedusa, l’autore di quel capolavoro assoluto che è “Il Gattopardo”, Gioacchino Lanza Tomasi sembra che parli di se stesso: “Quella consapevolezza della provincia che deriva da un’istruzione aperta ad influssi esterni, avida di letture, che finisce col rendere..