Un’alzata di chiappe
non si nega a nessuno
di Totò Rizzo
Standing ovation, urla il maestro di cerimonie. E quello che era un affare dei soli arti superiori (braccia e mani), si trasforma in uno spesso stiracchiato, svogliato, costrittivo processo di biomeccanica di quelli inferiori. Tutti in piedi, a continuare l’applauso. L’incipit sarà forse spoetizzante, prosaico ma tant’è. Prima lo si faceva per personaggi carichi di onori, per nomi che avevano dato lustro alla storia del Paese, alla politica (nell’anno del Signore 2019 pare incredibile che qualcuno possa riuscire nell’intento specifico), all’arte, alla cultura, alla medicina, alla scienza, alla fiducia nel prossimo attraverso un atto eroico o semplicemente d’ordinaria (oramai straordinaria) umanità. Ché già era – e per fortuna è, visto che di persone belle e con senso del dovere e del sacrificio il mondo è tuttora popolato – una discreta..