Il colonnello Nello è ormai prigioniero del suo labirinto

Il colonello nel suo labirinto, lo Stretto di Messina. Un labirinto acquatico. Pieno di correnti e turbolenze, che neppure Palazzo d’Orleans. E sembra di vederlo il colonello Nello che medita “flotando en las aguas” come fa il “El general en su laberinto” di Gabriel García Márquez nel celeberrimo attacco del romanzo. Come Simón Bolivar, “Libertador” dell’America latina, Nello il colonnello galleggia senza rete. Forse “cercando di purificare il corpo e l’anima da anni di guerre inutili e di disinganni del potere”. Solo che Bolivar, arrivato alla fine della sua corsa panamericana, medita sulle gesta, le armi e gli amori. Mentre Nello Musumeci - di “natura ambidestro” proprio come “el general” descritto da Márquez - medita sulla fine della legislatura. A ciascuno il suo. Metti lo Stretto, dunque, da sempre linea..

Se la folla dei no vax invade il deserto delle librerie

Il bandolo della matassa si perde in un Fiat. Il riferimento non è casuale. Provateci voi a seguire attraverso le pagine dei giornali le indiscrezioni sui Dpcm prossimi venturi che regoleranno (come un orologio, va da sé) la vita di questo sventurato Paese. Compresa una parte residuale ma non indifferente di cittadini, identificati attraverso l’Agenzia delle Entrate (che è “l’olio di ricino” in versione moderna) come reprobi all’immunizzazione che non immunizza, ma fa bene lo stesso, dobbiamo crederci. Un groviglio. E si capisce che è un mondo a parte quello dei governanti. Forse ascesi troppo in alto per potere scorgere giù in basso la vita reale. Quella della celeberrima “casalinga di Voghera”, magari con tre figli in Dad e, se va bene, un solo computer in casa. Neppure l’ex ministro..

Del Nobel Montagnier ci resta solo la papaya rinforzata

A Luc Montagnier, illustre virologo insignito del Nobel che ieri ha tuonato - beh, tuonato, è un novantenne un po' malfermo, diciamo ha sentenziato - alla manifestazione dei no-vax a Milano che saranno quelli come l'ex pilota di motociclismo Melandri (un boutadier che sostiene di aver tentato vanamente di prendersi il Covid, un po' per celia e un po' per non morir, dimostrando dunque l'inutilità della punturina: vai a far ridere 140 mila parenti in gramaglie, se ne hai il coraggio), all'insigne scienziato, dicevo, sostenitore della teoria che saranno proprio i non vaccinati a salvare il mondo dal nuovo morbo - vanno certo riconosciuti molti meriti, non ultimo quello di essere stato un pioniere nella ricerca per la lotta all'Aids e nella sperimentazione dei farmaci adatti a schivare la falce..

Così i guitti della politica devastano la scuola in Sicilia

A far saltare il banco della scuola sono stati due giorni di vacanza in più: che la Regione non ha voluto concedere, mentre i Comuni sì. Ma sul ritorno in classe, in presenza s’intende, è andato in scena il papocchio peggiore di questa pandemia. Inutile, per certi versi. Ma che – proprio perché inutile – conferma lo scadimento delle istituzioni a tutti i livelli. Il punto fermo è la conferenza stampa di Mario Draghi di lunedì scorso, in cui il premier, attanagliato dalle domande sul Quirinale, si rifugia nel tema più sentito: “Il governo ha la priorità che la scuola sia aperta in presenza. La Dad procura diseguaglianze destinate a restare e che si riflettono sul futuro della vita”. Frasi forti che costringono l’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla, a un..

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