Il jazz di Veronica, un’emozione che solo il Brass sa offrire

Bill Evans, pianista e compositore statunitense, uno degli artisti più brillanti e più fantasiosi, amava ripetere che il jazz non lo puoi spiegare, deve essere vissuto. Il jazz è feeling e le parole non possono tradurlo perché non ne fanno parte. Un feeling così esclusivo e coinvolgente si è respirato nell’ultimo weekend al Real Teatro Santa Cecilia, dove Veronica Swift, che ha inaugurato la stagione “Brass in Jazz”, è riuscita, sin dalle prime note e dai primi vocalizzi, a creare con il pubblico un’atmosfera di intensa comunicazione, grazie alla sua straordinaria capacità di giocare con la voce, di modularla in modo abile e di metterla al servizio della sua musica. Cresciuta in Virginia, figlia di un pianista jazz e di una cantante, questa performer jazz e bebop americana ha soli..

Il grande scambio sui migranti
Meloni ne manda 3 mila in Albania

Da aiutiamoli a casa loro a deportiamoli in casa d’altri. Migranti in cambio di energia, infrastrutture, agroalimentare, anche acqua per la Puglia, e il sostegno nelle trattative delicate per l’ingresso nell’Unione europea e sulla crisi kosovara. L’Albania diventa il Cpr dell’Italia, ma Roma ripaga la disponibilità di Tirana sui migranti allargando i cordoni della borsa. In attesa degli Stati Europei – ‘non rispondono al telefono’, si è lamentata la premier nella telefonata coi comici russi - Giorgia Meloni ottiene la collaborazione di uno Stato che in Europa non ci è ancora entrato. Con il premier albanese Edi Rama oggi Meloni ha siglato un protocollo d’intesa in base al quale l’Albania ospiterà i migranti salvati in mare dalle navi italiane in due centri che sorgeranno nel nord del Paese, nei pressi..

Riforme, la caserma scricchiola
Le perplessità di Pera e La Russa

Forse per la prima volta in assoluto nell’altrimenti sempre granitica caserma si è sentito qualche sonoro scricchiolio. D’altronde se si gettano le riforme in pasto al Parlamento dopo aver stabilito il loro perimetro in vertici ristretti, plasmate sulle volontà del solo presidente del Consiglio, qualche scossone è il minimo che ti puoi aspettare. Una scossa tellurica dalla quale non rimane immune nemmeno un partito che segue la propria leader, in cui il dibattito tra correnti è ridotto al lumicino, in cui le voci di dissenso non sono pervenute. Insomma, mentre Giorgia Meloni fa della stabilità una bandiera della sua riforma, per la prima volta da anni un lieve fremito d’instabilità soffia su Fratelli d’Italia. D’altronde una voce come quella di Marcello Pera, un cursus honorum lungo da solo più di..

Arriva il premierato. Tutte le
obiezioni dei costituzionalisti

Il testo di riforma costituzionale è stato appena approvato all'unanimità dal Consiglio dei ministri. Ha scatenato una serie di obiezioni dei costituzionalisti, sin dal momento in cui sono emerse le prime bozze. Suscita perplessità innanzitutto l'elezione diretta del premier, ma seguono una serie di altri distinguo, tutti fatti con dovizia di argomentazioni. Vediamo quali. ELEZIONE DIRETTA DEL PREMIER Cosa prevede la riforma. Il presidente del Consiglio, che fino a oggi è stato nominato dal presidente della Repubblica a seguito di un giro di consultazioni fatte per accertare che ci fosse una maggioranza, sarà "eletto a suffragio universale e diretto". Saranno quindi i cittadini a eleggere direttamente il premier. Il presidente della Repubblica gli darà mandato di formare il governo. Quali sono le obiezioni. La stragrande maggioranza dei costituzionalisti ritiene che..

Pd in ​​piazza. Le variazioni di Elly superano quelle di Brahms

Ci piace l’onorevole Elly Schlein, anche perché offre a noi, che siamo degli ostinati sedentari, l’emozione di sentirci sia pure fuggevolmente sportivi: le ultime escogitazioni della segretaria del Pd, infatti, non si ascoltano. Si inseguono. Prendiamo la manifestazione di piazza indetta per il prossimo 11 novembre. Ella, anzi Elly, aveva annunciato una mobilitazione del suo partito contro la manovra economica, circa un mese fa. “In piazza per l’economia”. Ecco. Poi però è scoppiata la guerra in Israele. Ed Elly, cioè ella, insomma Schlein, ha annunciato da Fabio Fazio che la mobilitazione sarebbe stata anche contro la guerra. “In piazza per la pace”. Ottimo. Poi però il governo Meloni ha esplicitato l’intenzione di presentare una riforma del sistema istituzionale. Accidenti. Sicché Schlein, cioè Elly, ha subito dichiarato che il Pd sarebbe..

La Meloni abbocca allo scherzo
“La guerra in Ucraina ha stancato”

"Siamo stati ingannati da un impostore". Palazzo Chigi è costretto a correre ai ripari, dopo che dalla Russia è stata diffusa una conversazione tra la premier Giorgia Meloni e colui che si era qualificato come "presidente della Commissione dell'Unione Africana". Peccato che dall'altra parte della cornetta non ci fosse nessun leader africano. C'erano, invece, dei comici russi, con un intento propagandistico. A parziale discolpa della malcapitata premier notiamo non è la prima volta che un leader occidentale abbocca a questo tipo di scherzi, che sono uno dei tanti tentativi russi di farsi beffa dell'Occidente da quando è iniziata la guerra in Ucraina. Stavolta è toccato a Meloni, ma non solo. Perché i comici hanno ingannato anche l'ufficio del consigliere diplomatico della premier, che le ha passato la telefonata. Ed è..

La scossa emozionale di Crosetto
il complotto dei giudici è rinviato

Ecco, è perfetto: le due notizie di giornata sono apparentemente diverse e non legate da nessun filo. Una racconta dell’ennesima tenzone alla Camera, dove Guido Crosetto ha provato a mettere una toppa sulla sua bombastica intervista contro i giudici. L’altra racconta dell’ultimo documentato rapporto Censis, che fotografa un paese di “sonnambuli”, magistralmente analizzato qui da Fabio Martini. Da un lato la cosiddetta “guerra”, “guerriglia”, “complotto”, “complottino” sulle toghe, dopo una settimana di bulimia sul tema, dall’altro un paese in declino, invecchiato, senza aspirazioni. La verità è che il nesso c’è, eccome. Nel senso che il film proiettato nella sonnacchiosa aula del Parlamento è la rappresentazione icastica del paese di sonnambuli, la cui ordinarietà è un dormiveglia. Sonnacchioso e poco vigile nella dimensione di un eterno presente vive di “scosse emozionali”..

La Lega ne riconferma 4. Europee difficili per la Tardino

La vera quota che agita Salvini non è la “104”, ma la 4. Sono i soli eurodeputati uscenti, su 23, sicuri di essere rieletti. Sta girando, in area Lega, un documento dettagliato con i nomi dei leghisti europei destinati a non farcela. Tra questi c’è Marco Zanni, il presidente di Identità e democrazia, la casa dei sovranisti a Bruxelles. Tre giorni fa l’eurodeputata leghista Stefania Zambelli è passata a Forza Italia. Sarebbe tramontata anche la candidatura del generale Vannacci con il Carroccio. Per drenare voti potrebbe essere chiesto a Giancarlo Giorgetti di correre alle europee. La Lega fa oggi i conti con il suo passato fastoso, i suoi europarlamentari eletti nella stagione del Salvini a doppia cifra. Sono loro i vecchi diesel, gli Euro4, che le elezioni europee rischiano di..

L’aeroporto di Palermo è un gioiello, la Regione lo azzoppa

A Palermo c’è una cosa che funziona: la Gesap. La società di gestione dell’aeroporto Falcone-Borsellino, nei giorni scorsi, ha comunicato di aver raggiunto, a fine ottobre, lo stesso numero di passeggeri (oltre 7 milioni) dell’intero 2022, che già era stata un’annata da record. Lo scalo, secondo alcune stime, varrebbe circa mezzo miliardo e farebbe gola agli investitori di mezzo mondo. Ma a segnare una linea di demarcazione fra la realtà (entusiasmante) e l’orizzonte (deprimente), sono le parole dell’amministratore delegato Vito Riggio, già a capo dell’Enac: “Concludo i lavori e i bilanci e il 18 marzo vado via, vi do il tempo di trovare un manager giovane anche se pagarlo 40 mila euro lordi non aiuta, io infatti l’ho fatto gratis”. Riggio se ne va, e Gesap – in cui la..

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