Forca & Papeete. Elenco delle ultime scempiaggini di Salvini

Rieccolo, è tornato, sfolgorante esempio di una politica populista, incapace di cambiare passo e schema, altro che mossa del cavallo, trionfo della testardaggine dei muli. La suggestione di un’Opa sul cosiddetto centro è durata il tempo delle esequie del Cavaliere e di un consiglio federale primaverile archiviato nell’estate di Vannacci e della liaison con Marine Le Pen. E ci risiamo: castrazione chimica, evergreen da dieci anni, galera per i minorenni perché i quattordicenni non sono più quelli di una volta (ma non erano bamboccioni?), divieto di utilizzo dei cellulari per i minori condannati, insomma reprimere, reprimere, reprimere. E poco importa che alla fine il bicchiere è mezzo vuoto: niente imputabilità per i dodicenni, ma più pene che riguardano i quattordicenni, mentre dei cellulari neanche a parlarne. L’importante, in perfetto stile..

Il governo Meloni mette il
disagio giovanile in carcere

Una settimana dopo la sua visita a Caivano Giorgia Meloni si siede nella sala polifunzionale della presidenza del Consiglio. È in corso la conferenza stampa alla presenza di mezzo governo, in cui si illustrano le misure adottate dal Cdm svoltosi all’ora di pranzo. Un giro di vite sui reati commessi dai minori, “ne abbiamo iniziato a discutere con i ministri quando siamo andati nel comune campano”, spiega la stessa premier. Fino all’ultimo la sua presenza in conferenza stampa non era assicurata. Anzi, fino a un’ora prima sembrava quasi scontato che non dovesse esserci. Invece con una certa platealità è entrata proprio mentre il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi snocciolava la lunga tipologia di reati per i quali il governo ha aumentato le pene. Continua su Huffington Post

Salvini vuole inasprire le pene
ai minori. Perché è una follia

"Per contrastare la criminalità minorile, inasprire il sistema penale non serve". Carla Garlatti, Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza, è intervenuta nel dibattito sollevato da Matteo Salvini che, alla vigilia di un Consiglio dei Ministri dal quale sono attese decisioni in tema di minorenni autori di reato, ha detto con grande leggerezza: "Un sedicenne o un quattordicenne è in grado di intendere e di volere e se uccide, se spara, deve pagare come un cinquantenne. Giusto come propone Giulia Bongiorno di abbassare l'età dell'imputabilità sotto i quattordici anni". Le questioni sollevate dal vicepremier sono due: la prima è l'equiparazione della pena fra autori di reato minorenni e maggiorenni (oggi la legge prevede per il minorenne che commette reato una riduzione della pena e anche delle misure cautelari); la seconda è..

Casa Pd. Elly vince, Elly perde. Lo sconforto di Zingaretti

Che ella, anzi Elly, sia la numero uno non c’è alcun dubbio. Lo pensano tutti. Non soltanto Giorgia Meloni che esulta ogni volta che la vede o la sente. Persino nel Pd lo pensano. Gente che se ne intende, è chiaro. Prendete Nicola Zingaretti, per esempio. L’ex segretario vuole essere candidato alle elezioni europee, anche se dice che non è vero. E ovviamente la candidatura la decide l’attuale segretaria, cioè Elly, insomma Schlein. Perciò sabato sera Zingaretti è salito sul palco della festa nazionale del Pd, a Ravenna, e le ha fatto dei giusti e misurati complimenti. Elly “è la nostra salvezza”. Di più: la nostra stella. Ella per noi è un padre, io segretamente la chiamo mamma, senza di lei che vita sarebbe? La bontà, l’amore, la giustizia dove..

Ma riuscirà Salvini a vergognarsi un po’ di Salvini?

Per una volta Matteo Renzi l’ha detta giusta: “Vi sembra normale che il vicepremier con la delega ai Trasporti nei giorni dell’incidente ferroviario a Brandizzo sia al Festival del cinema di Venezia e a Monza e non in Piemonte?”. Infatti non c’è normalità, ma incredulità nell’apprendere che il vicepremier in questione, Matteo Salvini, a poche ore dalla strage dei cinque operai sfilava sul red carpet con Francesca Verdini, “sotto i flash dei fotografi”. Immortalato mentre mano nella mano bacia la fidanzata, lui tutto tronfio in smoking e lei radiosa in abito da sera. A questo punto uno pensa che il ministro abbia tutto il tempo per rimediare sia pure in ritardo a un comportamento insultante. Potrebbe rientrare in hotel, slacciarsi il papillon nero di raso e correre con la scorta..

Potrebbe concedersi “carta bianca”, ma Bianca non cambia

“È sempre Carta Bianca”, il titolo scelto per il nuovo programma di Bianca Berlinguer, da martedì 5 settembre, su Rete 4, non più Raitre, ora nel dominio Mediaset. Quasi una promessa di fedeltà autobiografica. Anche nel promo Bianca annuncia, rassicurante, continuità, “… sarò sempre io”, promette al pubblico, abituato, altrove, al suo volto, alla sua cifra, come dire, severa, “giansenista”. Con rispetto quasi reverenziale, avendo memoria affettiva epocale e politica di Enrico Berlinguer, “suo” padre, il Padre. Un valore fondante e forse, altrettanto, anche un peso per Bianca, posto che i figli hanno, sì, il dovere di custodire e proteggere il proprio tesoro affettivo, genetico, ma anche il dovere, non meno necessario, della discontinuità dal peso genitoriale, a maggior ragione davanti al simbolico che si accompagna al cognome Berlinguer, a..

Aridatece Barbara D’Urso. Myrta fa rimpiangere il trash

Roma. Inaugura un nuovo genere televisivo: la spazzatura pulita, l’orrido di seta bianco. Era dunque questo il nuovo “grande racconto della realtà” di Myrta Merlino, la grande promessa di Mediaset e di Pier Silvio Berlusconi, il Pomeriggio Cinque depurato da Barbara D’Urso? La cronaca nera, che con D’Urso era trash alla crema, sciué sciué, con Merlino è più nera della seppia, una specie di A Sangue freddo con al posto di Capote l’aiuto regista, o forse tuttofare, Ermanno: “Ermanno, Ermanno. Siamo collegati da Senago, dove Giulia Tramontano è stata avvelenata con veleno per topi. Pensate, veleno per topi. Non ho parole”. C’è pure il capitano dei carabinieri, collegato, che parla in lingua brigadesca: “Abbiamo ricostruito il disegno. L’indagato si sarebbe sbarazzato del corpo”. Merlino: “Capitano, ho capito bene? Avvelenata prima..

Renzi si candida alle europee
Si tratta sulla soglia del 3%

Matteo Renzi si riprende la scena e fa sapere che sarà candidato alle europee, nel collegio di Milano, con il brand 'Il Centro'. L'annuncio arriva mentre si fa strada nelle interlocuzioni tra la maggioranza e alcuni partiti di opposizione l'ipotesi di abbassare la soglia di sbarramento dal 4 al 3% per la corsa a Strasburgo. In FdI non ci sarebbero preclusioni: la mossa, che aiuterebbe i partiti più piccoli come Iv, potrebbe favorire un atteggiamento più morbido in Parlamento su alcuni dossier cari al governo, è il commento in ambienti di maggioranza e opposizione. Anche se Italia Viva sembra respingere al mittente questa eventualità con Raffaella Paita che annuncia l'opposizione del partito di Renzi ad un progetto del genere perchè - spiega - non si deve avere paura del voto...

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