Meloni non deve confessare niente: il ricatto è politica
C'è da mettersi il cervello a sghimbescio e il cuore in pace leggendo che Meloni deve dire o meglio confessare subito, pena lo scandalo etico o una inappellabile condanna morale, chi mai avrebbe osato pretendere di dare le carte, cioè condizionare il governo che ella ha l’onore di presiedere (si dice così) e magari, usando un linguaggio da trivio che non si porta in società, addirittura ricattarla. Anvedi. I giornali sono pieni di questo gargarismo, si inseguono in pagina i commenti gorgoglianti di indignazione, si evoca Soros per alludere ai Protocolli dei Savi di Sion, ai mitologici incubi del complottismo sfrenato della destra più stronza. Per la verità l’ultima accusa, ricatto, non la si è udita, e sì che c’erano tre ore e un minuto di tempo per pronunciarla durante..