Se la pubblicità
ci sembra vita vera
di Totò Rizzo per Il Foglio
Ci sono due tipi – un lui e una lei di giovane baldanza – che prendono l’aperitivo seduti al tavolino di un bar, all’aperto, su una piazza, una delle tante belle piazze della nostra bell’Italia amate sponde, forse troppo colorata ma poco importa ché sempre una piazza è. L’aperitivo, massima affermazione (pare) di un vitalismo blandamente alcolico che dovrebbe ripagarci di una giornata di lavoro stressante, di caffè alla macchinetta, di contrasti col capo in ufficio. Atmosfera garrula, quella della piazza, forse un po’ «drogata», com’è caricata a estrogeni, d’altronde, tutta la pubblicità, che promette sempre qualcosa che c’è – che hai a portata di mano, che puoi cogliere solo a volerlo, che basta un minimo di desiderio – ma sempre con un sovrappiù di quel che è. Eppure quella..