Ma alla fine Lavrov sembra il meno falso di tutti

Il povero Giuseppe Brindisi - colpevole della docilissima intervista a quel vecchio lupo di Sergej Lavrov, ministro degli Esteri russo - è riuscito nel miracolo di ricomporre il vecchio bipolarismo, col centrosinistra fuori di sé dallo scandalo e il centrodestra issato sulle barricate della difesa della libertà di stampa. Io sto con Brindisi, ma non per quella vecchia ciabatta della libertà di stampa, ormai libertinaggio. Sto con Brindisi perché siamo circondati da piccoli Lavrov, dittatorelli del nulla di casa nostra, leader incapaci di sostenere una conversazione oltre i tavolini del bar, che pretendono domande scritte e risposte scritte, e accettano ospitate in tv soltanto previa scelta degli altri ospiti. Semmai il caso Lavrov certifica l'incapacità di distinguere fra una guerra con ripercussioni devastanti e le nostre sfarfallate di politica interna,..

Dell’Utri di nuovo intrappolato tra le patacche di Sicilia

Marcello Dell’Utri dovrebbe conoscere bene i pataccari. Per quasi dieci anni è stato impiccato all’albero di un processo – quello sulla fantomatica Trattativa – costruito attorno alle rivelazioni di Massimo Ciancimino, figlio di quel Don Vito che fu sindaco e boss di Palermo al tempo dei sanguinari corleonesi di Totò Riina. E come tutti gli imputati è stato costretto per quasi dieci anni a confutare quelle rivelazioni: perché fasulle e perché costruite a tavolino con la compiacenza – con la complicità, stavo per dire – di magistrati e organi di informazione, come le sentenze hanno ampiamente dimostrato. Ma il duro, durissimo calvario di quel processo forse non gli è bastato. Per un luciferino capriccio della storia, l’ex senatore – che fu, con Silvio Berlusconi, tra i fondatori di Forza Italia..

La disperazione di Musumeci in un sondaggio col trucco

A volte le parole sono importanti. Ma è il modo in cui le assembli che fa la differenza. L’ultima cartuccia con cui Nello Musumeci, venerdì pomeriggio, si è presentato in casa della Meloni, all’assemblea programmatica di Fratelli d’Italia (in corso a Milano), era un sondaggio realizzato da Youtrend, rilanciato da alcune agenzie di stampa e, sui social, da Ignazio La Russa. Da cui si evince che, nella coalizione di centrodestra, il governatore uscente sarebbe il candidato ‘preferito’ per il 72% degli intervistati. Che mettono al secondo posto un laconico “non so” con il 17%. E al terzo Stancanelli col 4. Il campione è costituito da 807 persone residenti in Sicilia, intervistate fra il 19 e il 21 aprile. C’è un’altra parte di questo sondaggio persino più equivoca. Alla domanda “Secondo lei,..

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