Le parole della guerra. C’è del metodo in questa follia

Amleto e il discorso sulla guerra. Parole buone per tutte le stagioni. Il glossario dell’emergenza che in Italia è tempo sospeso sine die. E poiché la lingua che si parla influenza la realtà che si percepisce, verrebbe da chiedersi come Polonio, ciambellano di corte, se “c’è del metodo in questa follia”. La callida, enigmatica follia che il principe Amleto di Shakespeare mette in scena per trovare la verità sulla morte del padre nel marcio regno di Danimarca. “Though this be madness, yet there is method in’t”. Il metodo dell’assuefazione. Perché sarà anche vero che le disgrazie non vengono mai da sole. Ma noi ci siamo trovati in un fiat (si potrebbe scrivere anche maiuscolo, Fiat) a soppiantare l’emergenza sanitaria contro il virus, nemico invisibile, con l’emergenza di una guerra guerreggiata..

Colpa di Dostoevskij? Siamo nella lista dei paesi ostili

Sorpresa. Siamo nella black list di Putin. Una mattina ci siam svegliati e anche senza trovare l’invasore, almeno non ancora, abbiamo appreso che la Russia ci ha inserito tra i paesi ostili. Ma come mai? Come è potuto succedere? Sgomento. Nel mentre che “l'Italia è pronta a sostenere un terzo pacchetto di sanzioni dell'Unione Europea alla Russia che dovrebbe ampliare la lista di banche e miliardari russi nel mirino, nel tentativo di spingere Mosca a un cessate il fuoco”. A dirlo è il nostro ministro degli Esteri in missione a New York, sottolineando che la Ue non cederà al "ricatto della Russia" sull'energia. Parla di Unione europea Di Maio, e non nota che il cancelliere tedesco Scholz sull’approvvigionamento energetico dalla Russia ha un’altra idea. Lo considera “essenziale”. Intanto, i nostri..

Quell’informazione che sta dalla parte degli infedeli

Dalla parte degli infedeli. Giornalisticamente parlando, s’intende. Dalla parte di quelli che provano a smontare pezzetti del gioco delle parti, del mainstream imperante, pagato agli editori con fior di contributi pubblici. O pensate davvero che nel “gran teatro del mundo” la verità coincida con l’apparenza, la realtà con la narrazione della stessa? Nelle redazioni la prima regola che si impara è quella di attaccare l’asino dove vuole il padrone. Altrimenti, dietro c’è posto. O fuori. In tempi normali, e soprattutto in alcuni settori considerati non cruciali, spettacoli, cultura, esteri, c'è tolleranza di pensiero e di opinione. Anzi, è “colore”, come si dice in gergo, dà l’idea di voler mostrare all’occhio del mondo una realtà sfaccettata e composita. Come in effetti è. In tempi straordinari come quelli che ci è dato..

Putin fascista? No, è un comunista. Come lo era Stalin

Putin è impazzito. Putin è paranoico. Putin è un dittatore. Putin è imperialista. Putin è fascista. Si sente dire di tutto su Putin, in Italia, tranne la cosa più ovvia e vera. Putin è un comunista sovietico. È un tabù dirlo. Per i comunisti italiani, per Rifondazione, non è neanche un ‘compagno che sbaglia’, è diventato, ovviamente un revanscista nazionalista. Perché il comunista italiano è pacifista - né con Putin né con la Nato -, ambientalista, animalista, sindacalista, opinionista. Manifesta contro la Nato e la associa a Putin, anzi, la ritiene la causa della guerra. Invoca l’intervento dell’Onu, facendo finta di non sapere che la Russia ha il diritto di veto. Parla dei grandi valori della Russia, dimenticando che Puskin, Gogol e Dostoevskij, nulla hanno a che vedere con il..

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