Quelle facce straniere servivano al Pd per perdere meglio
Di Chinnici non vale la pena di continuare a scrivere. Si tratta di una modesta vicenda di opportunismo che banalmente la protagonista tenta di giustificare con il suo moderatismo incompatibile con un partito di sinistra, in particolare dopo la vittoria alle primarie di Schlein. Se ne accorge dopo nove anni di permanenza al Parlamento Europeo eletta da quel Partito e dove è stata comodamente per due legislature naturalmente componente del gruppo socialista. Ma il Partito democratico come sceglie i propri candidati per palazzo d’Orléans e per alcuni tra i maggiori comuni dell’Isola? Sarebbe normale che una forza politica preparasse per tempo tra i propri militanti i competitori per rappresentarla, individuandoli tra quelli dotati di una identità forte, con idee e progetti elaborati nel tempo e con una storia che li..