Giuseppe Sottile

Alla Sicilia non serve
la gnagnera di Nello

L’ultima gnagnera con la quale Nello Musumeci vorrebbe coprire il nulla che lo circonda è questa: sono un Presidente della Regione talmente fuori moda che ho deciso di non ricandidarmi. Sono legato ad antichi valori, non appartengo alla civiltà dell’apparire ed è per questo che sono finito in coda alla classifica dei governatori. Una gnagnera che non commuove nessuno. Perché il guaio vero è che Musumeci è assediato dalle paure. Soprattutto dalla paura di sbagliare. Come se non bastasse ha deciso di convivere con un bullo che ha fatto della spregiudicatezza la sua cifra di potere e che invece è abilissimo nel fare e nello strafare. Povero Presidente. Quando troverà il coraggio – le palle, si stava per dire – di riappropriarsi di Palazzo d’Orleans? Senza un gesto estremo la..

Nel teatro delle donne
arriva pure Esterina

La prima a vincere la gara è stata la genovese Laura Sicignano, regista e nulla più, alla quale lo Stabile di Catania, il glorioso “Giovanni Verga”, ha affidato la direzione artistica. Ieri l’esempio è stato seguito dal “Biondo” di Palermo, che ha conferito lo stesso incarico a Pamela Villoresi, toscana d’origine, attrice di pregio e nulla più. La logica è sempre la stessa. I veti incrociati della politica spingono i consigli di amministrazione alla paralisi. Che per uscire dall’angolo finiscono per scegliere figure palliducce e comunque fuori dai giochi siciliani. Sembra però che non ci sarà due senza tre: perché al vertice dell’Orchestra sinfonica pare che torni Esterina Bonafede, targata Udc, incarnazione di tutto ciò che un soprintendente non dovrebbe essere. Le consorterie politiche non sentono ragioni. Troveranno gli amministratori..

Al capezzale di Cosa nostra

Boss vecchi e bruciati, picciotti senza piccioli. La mafia boccheggia, la tiene in vita l'antimafia dei puri e duri

Il cotto Musumeci
ultimo in classifica

Diciamolo con chiarezza. Nello Musumeci è un presidente della Regione cotto, stracotto, anzi bollito. In quindici mesi non ha prodotto una sola riforma. E non è certamente un caso che il Sole 24ore lo abbia oggi collocato in coda alla classifica dei Governatori. Non solo. Il suo è un governo ormai senza capo né coda. E’ in perenne conflitto con Toninelli, ministro delle Infrastrutture, e non riesce ad avere un soldo dallo Stato perché il ministro Tria, quando vede all’orizzonte l’impomatato della Regione Sicilia, si gira subito dall’altra parte. Se a questo si aggiunge la mancanza di una maggioranza all’Assemblea regionale e il discredito che è piovuto addosso all’intera giunta con la questione morale, si capisce perché a Palazzo d’Orleans ormai si sbrigano solo gli affari correnti. Soprattutto quelli utili..

Faustino non ha mai
lasciato la Regione

Chi si ricorda più di Fausto Giacchetto, detto Faustino, il giovane truffaldo che manipolava, per sé e per la cosca dei suoi amici, i bandi con i quali la Regione distribuiva i milioni di euro messi a disposizione dall’Europa per la comunicazione? Siccome ogni avventuriero ama strafare, anche Giacchetto finì per spingere la propria avidità oltre il limite. Fu beccato con le mani nella marmellata e i giudici di primo grado lo hanno condannato a otto anni di carcere. E per avere un’idea del malloppo che si era portato a casa basta ricordare che nel luglio dell’anno scorso gli sono stati confiscati settanta milioni. Faustino, manco a dirlo, ormai non conta più nulla: le vicende giudiziarie lo hanno bruciato. Ma il suo spirito è vivo e vegeto. Volete una prova?..

Musumeci, l’uomo
che non vuole sapere

Un genio questo Musumeci. Il ministero dell’Ambiente gli boccia il piano dei rifiuti e gli rinfaccia pure le sgrammaticature. Ma lui alza le spalle e risponde: “Normale iter, non è successo niente”. Poi viene fuori che quattro assessori sono impigliati in inchieste giudiziarie e ti aspetti che l’onesto Presidente si ponga una domanda sulla questione morale. Macchè. Se ne esce con una tiritera su garantismo e giustizialismo e fa di tutto per sfuggire al dibattito parlamentare. In questo trambusto, viene a sapere dello scandalo più vergognoso degli ultimi dieci anni: una venerabile gang di avventurieri si inventa un censimento del patrimonio immobiliare e scappa con un malloppo di 91 milioni. Musumeci sa che dentro Palazzo d’Orleans c’è una persona, molto informata dei fatti, alla quale potrebbe chiedere lumi. Ma coraggiosamente..

Il santone del Biondo
aspetta gli ordini

Il teatro Biondo di Palermo ha un consiglio di amministrazione alla cui presidenza c’è da tempo immemorabile – dall’eternità, si stava per dire – quel santone del sottogoverno che risponde al nome di Gianni Puglisi, l’uomo dai ventisette incarichi: lo trovi nelle banche, all’università, nell’Unesco, nella rivista massonica. Lobby che vai Puglisi che trovi. Per galleggiare nelle acque del denaro pubblico il professore ha bisogno di annusare l’aria che tira. Poi si adeguerà senza puzza al naso e senza contorsioni ideali. Se non ha proceduto alla scelta del nuovo direttore è perché non ha ancora capito quali sono i propositi del sindaco Orlando. Che del Biondo è il vero padrone. Va a strofinargli il pancione ma il Buddha di Palazzo delle Aquile non ha ultimato il monitoraggio delle sue convenienze...

Evviva il governo
dell’incubazione

Che fa il governo Musumeci? Se vi pongono questa domanda rispondete come ha risposto oggi, con una buona dose di faccia tosta, l’assessore regionale Roberto Lagalla, titolare di quella fogna a cielo aperto meglio conosciuta come Formazione. Rispondete così: “Il governo sta incubando una serie di iniziative virtuose”. Le iniziative non ci sono e purtroppo non c’è neppure la virtù. In compenso c’è incubazione, tanta incubazione. Incuba oggi e incuba domani qualcosa infine vedremo. Intanto, una cosa è certa: che quattro assessori su undici, tra i quali Lagalla, sono impigliati in maleodoranti vicende giudiziarie; e che l’unica preoccupazione di questi autorevoli esponenti della politica è ribadire che la questione morale non esiste. Ma non doveva essere quello di Musumeci il governo dell’onestà? Nessuna preoccupazione: l’onestà è lì che incuba. Evviva..

Quei leccaculisti
vestiti da moralisti

Strana razza questa dei moralisti siciliani. Si strappano le vesti per un sequestro di ottocentomila euro che indirettamente colpisce Riccardo Savona, presidente della Commissione Bilancio dell’Assemblea regionale, e non si accorgono della montagna di milioni – novantuno per l’esattezza – pagati dalla Regione estero su estero per un censimento dei beni immobili che nessuno ha mai visto. E dire che lo scandalo era scritto sulle pagine dell’autorevole Repubblica a firma di Antonio Fraschilla, cronista di indiscutibile serietà professionale. Ma tant’è. I moralisti da quest’orecchio non ci sentono. Forse perché temono di profanare il vero tabernacolo del potere, quello che divide il mondo in amici e nemici e poi distribuisce le mance a compari, confratelli e ragazzi del coro. Anche ai leccaculisti che, manco a dirlo, sono sempre i primi a..

Perché Musumeci
teme il dibattito

Il presidente Musumeci non parla. E con lui non parlano neppure i quattro assessori chiamati in causa da altrettante inchieste giudiziarie. Mantiene il silenzio Toto Cordaro, puntato dalla procura di Termini Imerese per voto di scambio. Tace Roberto Lagalla, rimasto impigliato nelle maglie giudiziarie per una borsa di studio regalata ai massoni di Castelvetrano quand’era ancora rettore. E non parlano nemmeno gli altri due “avvisati”, Mimmo Turano e Marco Falcone, finiti nei guai per reati di lieve conto. Allora perché il Governatore non vuole affrontare il dibattito parlamentare? Le storielline di Cordaro, Lagalla, Turano e Falcone non sono tali da destare allarme per il governo. Forse – a pensar male spesso ci si azzecca – il terrore di Musumeci è che il dibattito possa scoperchiare all’improvviso un sepolcro imbiancato ma..

Gerenza

Buttanissima Sicilia quotidiano online è una testata regolarmente registrata. Registro generale n. 223.
Registro della Stampa n.5 del 24/01/2018 presso il Tribunale di Palermo

Editore: Salt & Pepper S.r.l. Tel +39 091 7302626 P.IVA: 05126120822

Direttore responsabile Giuseppe Sottile

Change privacy settings

Contatti

+39 091 7302626
www.buttanissima.it
Via Francesco Scaduto, 2/D – Palermo
Questo sito è associato alla
badge_FED