Totò Rizzo

Ed ecco a voi
Fabrizio Corona scrittore

Già il titolo è emblematico, Non mi avete fatto niente. Ma nell’omonima canzone vincitrice del Festival di Sanremo, giusto dodici mesi fa, gli autori-interpreti Meta & Moro prendevano spunto da una lettera dolorosamente assurta agli onori delle cronache, scritta dal marito di una donna vittima di un attentato dell’Isis. Qui le Forze del Male “saranno” sicuramente altre: polizia, carabinieri, guardia di finanza, agenti della Polstrada, magistrati, secondini, amici dietro la cui benevola maschera si nascondeva il volto di Giuda, collaboratori malfidati, commercialisti imbroglioni, donne indispettite da un rifiuto o da un improvviso abbandono in epoca remota e per questo da allora velenose e vendicative, mariti fatti cornuti prima e dopo le nozze. Insomma, tutto il repertorio scuro, tenebroso, malevolo che Fabrizio Corona ha sempre tirato fuori per il suo martirologio,..

E anche Lucio volò
sul palco di Sanremo

"Siete matti": cercò di liquidarseli con due parole. E aggiunse: “Io ‘lì’ non ci andrò mai”. Per lui era chiusa lì ma alla “Ricordi” furono irremovibili: “Giulio, per favore, convincilo tu”. Giulio, al secolo Rapetti, in arte Mogol, chiese aiuto a Giampiero Reverberi che è stato non solo un grande direttore d’orchestra ma un arrangiatore a dir poco geniale. Certo, la sala d’incisione, a Milano, era stata tutt’altra cosa, “lì” invece o la va o la spacca, tre minuti e mezzo come in un gioco a dadi, la concertazione tra l’orchestra e l’interprete che cantava dal vivo, il pubblico, le telecamere, le giurie… bisognava stupire con qualcosa di ancora più dirompente, grintoso, quasi inedito per quel posto, far decollare la canzone da una pista su cui partire lenti come in..

Teatri di potere e paralisi

La politica li ha gettati nel caos e ora non trova la soluzione. Per la Foss cade la Bonafede, s'avanza Peria

La guerra per i teatri

Personaggi e interpreti dell'ultima partita per prendersi i palcoscenici. I primi attori sono Orlando e Musumeci

Ecco un bell’esempio
per la dedica di un libro

Non c’era verso di trovarlo: battute tutte le librerie, cercato sulle bancarelle, quelle lungo i viali, di metallo verde ormai male in arnese, dove la pesca di solito proprio perché casuale può far saltar fuori la rarità. Perfino nei mercatini dove un autore e un titolo precisi sono come il Sacro Graal. Niente. Così mi sono deciso. Vado a caccia su Amazon. La prima volta, per un libro. Digito, clicco. Eccolo, c’è. Avrei potuto pensarci prima, vecchio lettore nostalgico che non sono altro. Dicitura: usato. E che sarà mai? Quanti libri usati avrò comprato? Quante pagine già sfogliate da altre mani, lette da altri occhi? “Procedi all’acquisto”. Fatto. E’ arrivato dopo cinque giorni, per posta, con quel sovrappiù di mistero che ti dà quell’attesa fisica oggi che le altre sono..

Debutto con amaro finale per Alajmo

Davanti al pubblico che affollava il Biondo per il debutto della sua black comedy, il congedo ufficiale dopo 5 anni da direttore artistico

Da maglietta fina a bandiera rossa

Fiuto poliziesco e nessun afflato umanitario. Baglioni commenta il lavoro dei governi sui migranti. Salvini e la direttrice di Rai 1 furiosi

Quel grande critico
venuto da Partanna

Da diversi anni non lo si vedeva più in giro, ad inaugurazioni di mostre, prime teatrali, conferenze, dibattiti, presentazioni di libri. Una brutta caduta – con quel che ne consegue – e la vita di Benedetto Patera, tra i più importanti ed acuti storici dell’arte del dopoguerra – s’era fermata lì, nel suo studio, tra le sue carte, tra i documenti sui suoi artisti amatissimi. Ieri se n’è andato, a 93 anni. Partannese, e ci teneva a questa origine dalla provincia trapanese, è stato anche professore per generazioni di studenti. 50 anni la sua attività in cattedra, equamente divisi tra i licei e l’Università di Palermo. Patera aveva fama di severo (non del tutto infondata) ma quando gli scappava una risata se ne concedeva volentieri il piacere, con i colleghi,..

Tutti pazzi per la cultura

Dal Biondo al Massimo, la politica alla conquista dei teatri. Giochi di potere anche attorno all'Orchestra sinfonica

Gerenza

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