Lorenzo Matassa

Questo gran silenzio
somiglia al preludio
di una tempesta vicina

In una vecchia e struggente canzone degli anni settanta era scritto: "Quando si alza il vento... no... più fermare non si può..." Venti di guerra si avvicinano. E il silenzio tutto intorno è quello che precede la tempesta. Sembrava impossibile solo qualche mese fa. Guardando i conflitti che si susseguivano nel Medio Oriente, in Siria, in Libia, ci dicevamo che tutto questo non ci riguardava. Eravamo spettatori di contese belliche a noi estranee e che mai avrebbero interessato il nostro quotidiano. Allo stesso modo guardavamo le notizie che ci arrivavano dalla lontanissima Wuhan. Virologi e scienziati si avvicendavano in televisione per rassicurarci che mai quel virus ci avrebbe raggiunto. Sappiamo, adesso, che così non era e che questo mondo è più piccolo di quanto possa ritenersi. La tosse cinese è..

Da Capaci all’Ucraina:
non sprecate
il tempo della giustizia

Poco ancora e ricorrerà il trentesimo anniversario della strage di Capaci. Si assume che a nulla serva il trascorrere del tempo se non a farne memoria.  Ebbene, mi chiedo quale memoria di quel passato abbia permesso di costruire un futuro migliore. Mi domando se la speranza di Paolo Borsellino - secondo cui l'idea di Giustizia si muoverà grazie all'azione della nuove generazioni - abbia avuto esito di Verità. Vedo attorno a me - viceversa - ancora tanta ignoranza di quel passato che, per alcuni, è più lontano di una terra straniera. E se il futuro può pure essere radioso, è il passato che manifesta la sua imprevedibilità. Dopo trenta lunghi anni da quei tragici fatti nessuna delle apparenti verità storiche o processuali mi si manifesta come tale. Né penso che..

Solo la bellezza
può fermare
la follia di un uomo

Sembra che il mondo intero non riesca a fermare la follia di un solo uomo. Il motivo è semplice: la follia è la più contagiosa tra le pandemie e nessun vaccino è mai stato creato per contrastarla. Spesso chiedevo ai tedeschi di vecchia generazione il perché di Hitler e del Nazismo che avevano distrutto il destino di una intera umanità. Ne ricevevo quasi sempre la stessa risposta. Alla follia dell'uomo che esalta il delirio di onnipotenza di un popolo, risponde quest'ultimo con la sua cecità. La cieca e silenziosa obbedienza - unita alla colpevole indifferenza di coloro che ciechi non sono - crea le stragi della Storia e quelle cui assistiamo in questi dolorosi giorni. La saggezza degli antichi aveva pure coniato un pensiero che sembra scolpito sulla bandiera dell'esercito..

La scomunica del Papa
per dire al mondo
che Vlad è un assassino

C'è una foto che è stata diffusa dagli organi ufficiali della stampa mondiale. Ritrae una bambina colpita durante i bombardamenti dei civili in Ucraina. La bimba, avvolta in un fagotto di coperte, viene portata d'urgenza all'interno dell'ospedale. Morirà di lì a poco. A quella foto ne segue un'altra. Ritrae i suoi due giovani genitori abbracciati mentre piangono non lontani dalla sala operatoria. Quelle due sequenze fotografiche consegnano alla Storia una verità che il mondo intero non potrà riporre nel dimenticatoio. La bambina uccisa dalla folle violenza di un'aggressione inumana è il segno più evidente del crimine di guerra consumato da MAD VLAD e dalle sue schiere militari. C'è un articolo del Codice penale italiano che recita: "Non impedire un evento che si ha l'obbligo giuridico di impedire equivale a cagionarlo"...

Nessun leader che
si crede onnipotente
ha Dio dalla sua parte

"Se Dio è con noi, chi mai potrà essere contro di noi?" (dalla lettera di San Paolo ai Romani). Non vorrei che, leggendo l'epigrafe, pensaste che questo articolo abbia un contenuto mistico. Cercherò solo di trattare l'argomento dell'onnipotenza sotto un aspetto laico e lontano da ogni religiosità. Se guardate alla Storia recente della nostra disperata umanità troverete tanti "ometti" che si sono appropriati di Dio. Ancor di più ne troverete studiando il corso della Storia antica. L'esito di quella disperata - e disperante - appropriazione è stato sempre uno ed uno solo: la polvere. La polvere in cui sono precipitati insieme al popolo che hanno coinvolto nel loro delirio di auto-deificazione. Sarebbe facile ricordare Mussolini appeso a testa in giù a Piazzale Loreto o Adolf Hitler rinchiuso nel bunker mentre..

La guerra raccontata
da una madre
col cuore affranto

Correva l’anno 1997. La missione era di quelle che Tom Cruise avrebbe definito impossibile. Per il Consiglio d’Europa avevo accettato di lavorare ad un progetto, chiamato “Themis II”, sulla decomunistizzazione (solo a scriverlo viene il mal di testa…) di molti paesi dell’Est europeo. Per farla breve, se questi Stati desideravano avere i finanziamenti dell’Unione Europea dovevano dimostrare di avere democratizzato il loro sistema sociale e giudiziario. Così partivamo, in gruppi composti da diversi specialisti, per aiutare il cambiamento e suggerire le misure più appropriate a garantire il livello minimo di democrazia. Lavorammo in Moldavia, Armenia, Repubblica Ceca ed in tante altre regioni caucasiche, luoghi, questi, in cui - come cerimonia di benvenuto - ci facevano visitare le piazze in cui era visibile una statua decapitata di Stalin o di Karl..

Gli occhi di Putin. Un incrocio di mistero e sangue

Spesso accade, a noi magistrati del penale, di ascoltare un imputato e chiederci - fino alla fine del processo - se si tratti di un colpevole o di un innocente. Quelli, tra noi, che più cercano di amministrare il dubbio (e sistemarlo al di là di ogni possibile ragione di verità) sanno di cosa sto parlando. Così ti ritrovi spesso a indagare lo sguardo dell'imputato perché, in quegli occhi, si ritrova l'infallibile macchina della verità. Non sempre questo metodo empirico funziona e la storia giudiziaria ricorda tanti casi in cui un assassino aveva lo sguardo dell'innocente. Ad esempio, accadde nell'omicidio di Salvo Lima che il suo killer riuscì a tenersi indenne da ogni sospetto. Lo si ritenne estraneo fino al momento in cui confessò. Mise molto tempo a convincere della sua colpevolezza gli inquirenti,..

Il governo lancia
la lotteria
della psicoanalisi

Siamo un popolo di “struppiàti”. Lo so, la parola potrà sembrare sconosciuta ai non siciliani che leggeranno questo articolo. Quando ho provato a ragionarci su e porla come titolo mi sono accorto che non l'avevo mai prima d'ora scritta in alcun modo. Non sapevo neppure dove porre l'accento che fa sbattere onomatopeicamente la labiale sulla dentale. Una etimologia incerta, nascente da "struppìo", che altro non è se non il male prodotto da qualcosa o da qualcuno. Ricordo mio nonno che ad ogni mia fanciulla intemperanza (regolarmente conclusa con ferite lacere e contuse) ripeteva: "U viri? Ti struppiasti!". Lo "struppìo" fa quasi sentire il suono del colpo contundente, il rumoroso e doloroso impatto sul corpo dello "struppiàto". Insomma, tutto questo divertimento sulla parola solo per dirvi che - finalmente e per..

La malagiustizia di Palamara ha dimenticato gli eroi

Come fosse una dose vaccinale aggiuntiva, ecco arrivare la nuova "fatica" editoriale del duo Palamara/Sallusti. Del resto sarebbe stupido, per l'editore, rinunciare ad un nuovo e scontato successo di pubblico. Tanti soldini ricopriranno "Lobby & Logge", allo stesso modo in cui ricco è stato il bottino per il precedente libro "Il Sistema". Potrebbe pure considerarsi un fenomeno positivo visto che nel nostro Paese non si legge più e l'analfabetismo funzionale è a livelli da dopoguerra. Però (e c'è sempre un qualcosa di avversativo nelle cose italiane...) anche questa seconda opera reca un silenzioso sottotitolo alla Woody Allen. "Tutto quello che avreste voluto sapere sulla pornografia della Giustizia italiana e non avete mai osato chiedere...". Povera Minerva, sbirciata dal buco della serratura della camera da letto postribolare ed intenta alle più..

Quelle scarpe rosse
che la giustizia
non vuole indossare

Chissà perché le favole hanno un così grande ascendente nei sogni dei bambini. Potrebbero spiegarsi come anticipazione, in forma onirica, della realtà che vivranno diventati adulti. Non avrei mai pensato, però, che una delle più antiche favole del mondo - Cenerentola - diventasse realtà al tribunale di Palermo. Provo a sintetizzare affinché il tempo della vostra lettura non superi il minuto (dicono che l’attenzione umana, dopo i sessanta secondi, si alteri sensibilmente). Istituita dall'O.N.U. più di venti anni fa, la giornata mondiale contro la violenza sulle donne si celebra il 25 novembre. In quel giorno, infatti, un dittatore assassino della Repubblica Domenicana aveva ucciso le tre sorelle Mirabel la cui colpa era stata solo quella di lottare per i propri diritti e i diritti di tutte le donne. Le scarpe..

Gerenza

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